La festa Pd dal femminismo alle donne maltrattate

di Annalisa Chirico

Da quando in qua le donne hanno smesso di essere ospiti graditissime alla Festa dell'Unità? In attesa che la presidente della Camera Laura Boldrini lanci una campagna ad hoc per il sacrosanto diritto femminile ad una festosa accoglienza (siamo donne, non vorrete mica trattarci come gli uomini!), rileviamo almeno tre episodi di incidente rosa. Ospite della Festa dell'Unità a Milano, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi affronta la contestazione di una quindicina di attivisti di un comitato per il No al referendum. Di fronte alla manifestazione di protesta, lei risponde a muso duro: «Noi stiamo in mezzo alla gente, non abbiamo paura della piazza. Non è un voto su di me ma sul Paese che ha voglia di dire sì al cambiamento». In realtà le voci di una possibile contestazione si rincorrevano da giorni, ciononostante Ms. Boschi, il «volto cazzuto del renzismo» (cit. Dagospia), non si è sottratta all'appuntamento. Meno coraggiosa il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che, dopo le polemiche seguite al lancio della strabiliante campagna «Fertility day» (della serie: fate un figlio, che aspettate?), all'ultimo ha dato forfait agli organizzatori dell'appuntamento milanese. Meglio evitare un'altra brutta figura dopo la presa di distanza pubblica del premier Matteo Renzi. C'è poi Chiara Appendino, il sindaco di Torino che, a differenza della omologa romana, ha preso le redini dell'amministrazione locale all'insegna della sobrietà (inclusa quella degli stipendi) e della concretezza. Bene, il Pd torinese ha deciso di non invitarla alla kermesse locale. «Non diamo una passerella a chi è arrivato in piazza Palazzo di Città dipingendoci come dei disonesti», ha spiegato il segretario provinciale del partito. Ad alcuni l'invito negato è parso come una mancanza di fair play verso il primo cittadino, un incidente che fa il paio con la querelle sorta attorno alla presenza di Gigi d'Alessio, reo di aver confessato pubblicamente i suoi debiti. Alla fine, come sappiamo, il cantautore napoletano ha partecipato all'evento torinese, niente da fare invece per il sindaco grillino Appendino.

È rimasto a lei inaccessibile quel luogo un tempo palcoscenico per le donne delle istituzioni e della società civile, letterate e analfabete, nuclei femministi, tossicodipendenti e ragazze madri. E che oggi invece fischia la femmina ministro e boicotta la femmina sindaco. Avete voluto le pari opportunità? Eccovi servite.

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