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Tajani e 'L'Italia del futuro': "FI è e rimane centrale"

Antonio Tajani ha aperto la convention azzurra L'Italia del futuro e annunciato il ritorno sul palco di Silvio Berlusconi per la giornata conclusiva

Tajani e l'Italia del futuro: "Forza Italia è e rimane centrale"

Antonio Tajani ha aperto la convention azzurra L'Italia del futuro presso l'hotel Parco dei principi di Roma. "Iniziamo questa 'due giorni' molto intensa, c'è grande entusiasmo, siamo in overbooking, tant'è che abbiamo messo i maxischermi fuorii", ha esordito il coordinatore nazionale di Forza Italia, annunciando anche l'intervento del presidente azzurro: "Domani interverrà per le conclusioni il presidente Berlusconi. Daremo un segnale politico di presenza del nostro movimento. Fi è e rimane centrale nella politica italiana, forza seria credibile e affidabile". Il Cav sarà in presenza sul palco dell'hotel di Roma e per lui questo sarà il primo discorso pubblico in oltre due anni. Silvio Berlusconi è atteso in serata a villa Zeffirelli, sua residenza romana sull'Appia Antica.

Questa è la prima convention di Forza Italia che si tiene in presenza dopo la pandemia e la risposta dei partecipanti è stata fortissima. Antonio Tajani si è rivolto a una platea di circa 900 persone, sottolineando che "Silvio Berlusconi è ancora protagonista, vogliamo dimostrare che è ancora in campo, che è il leader del centrodestra, l'unico che ha fatto vincere il centrodestra". Il coordinatore ha quindi aggiunto: "Siamo di nuovo in presenza come grande forza che si candida al governo del Paese". In apertura è tata apprezzata una nota nostalgica con la diffusione dell'inno storico di Forza Italia, commissionato proprio da Silvio Berlusconi nel 1994, mai come oggi attuale, che fa da colonna sonora all'evento.

Nel frattempo, però, Forza Italia ha garantito il totale appoggio al governo di Mario Draghi fino al 2023, ossia fino alla fine naturale della sua legislatura: "L'ha detto Berlusconi, lo ripetiamo e lo ripeteremo". Tuttavia, Antonio Tajani ci ha tenuto a specificare che "alcuni passaggi di testi usciti dal Consiglio dei ministri possono e devono essere migliorati in Parlamento". Il suo riferimento è alla riforma della giustizia, "per cui chiediamo che non venga messa la fiducia, come ha promesso il presidente del Consiglio in quanto vogliamo la separazione delle funzioni dei magistrati, che finisca la stagione delle porte girevoli e la riforma legge elettorale per scegliere i rappresentanti del Csm, e mi riferisco alla riforma del catasto nella delega fiscale, visto che l'articolo 6 si prefigura come un'altra stangata fiscale da infliggere ai proprietari di casa".

Durante il suo intervento, Antonio Tajani ha avuto modo di rispondere anche ad alcune domande, una delle quali verteva proprio sull'incontro chiesto, insieme alla Lega, al premier e al presidente della Repubblica sulla delega fiscale, che è in stallo per il no del centrodestra ad alcuni aspetti della riforma del catasto. "Siamo convinti che tutte le mediazioni si possono trovare, basta la volontà", ha detto Antonio Tajani, che poi ha aggiunto: "Alla sinistra e al Pd piace tanto mettere tasse ai cittadini, soprattutto sulla proprietà, altro che terrorismo. A Letta dico che noi siamo realisti, forse nel suo schieramento c'è chi vuole la patrimoniale e chi vuole mettere nuove tasse". Il coordinatore ha poi concluso: "Noi ci opponiamo a ogni aumento delle tasse, questo deve essere chiarissimo.

Noi sosteniamo questo governo perché Draghi ha preso questo impegno ma per come è scritta la riforma, questo impegno rischia di non essere mantenuto".

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