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In fiamme il tetto di un palazzo "Gas e scoppi, evacuati in 100"

L'incendio è partito dalla saldatrice di un fabbro e si è propagato all'edificio accanto. Trenta gli intossicati

In fiamme il tetto di un palazzo "Gas e scoppi, evacuati in 100"

Torino. Cento persone evacuate, cinque feriti, decine di attici distrutti e traffico in tilt. È questo il bilancio di un giorno di paura nel centro di Torino, per un incendio divampato in un palazzo signorile in fase di ristrutturazione, affacciato tra piazza Carlo Felice e piazza Lagrange, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova. Danno stimato: diversi milioni di euro.

L'edificio, che una volta ospitava il Jolly Hotel Ligure, pochi mesi fa ha ottenuto il via libera alla trasformazione in residenziale. L'incendio si è poi propagato velocemente, raggiungendo anche lo stabile accanto. A causare il rogo, secondo una prima ricostruzione, potrebbero essere state le fiamme di una saldatrice usata da un fabbro per sistemare la cassaforte in uno degli attici. Stava lavorando con la fiamma ossidrica quando le scintille hanno incendiato la coibentazione inserita nell'intercapedine della parete. L'artigiano non ha avuto il tempo di afferrare l'estintore, né la manichetta dell'antincendio del pianerottolo: il fuoco si è propagato rapidamente, aggredendo il resto del tetto. Per i residenti degli stabili distrutti dalle fiamme, ma anche per gli inquilini dei palazzi e dei negozi vicini, fatti evacuare per sicurezza, sono state ore terribili, che potevano trasformarsi in tragedia se il rogo fosse divampato nelle ore serali. Molti degli alloggi, infatti, nel momento in cui è scoppiato l'incendio, non erano abitati. Per tutta la giornata di ieri i vigili del fuoco sono stati impegnati a domare le fiamme che, nonostante l'intervento tempestivo, più volte hanno nuovamente ripreso vigore, mettendo in pericolo tutto il quartiere. Superato l'angolo tra via Lagrange e la piazza omonima, sono rapidamente dilagate sul lato di piazza Carlo Felice, mandando in cenere tutte le mansarde. In un paesaggio surreale, un calore penetrante e un fumo nero hanno avvolto pezzi di tetto, mattoni e tizzoni che sono pericolosamente precipitati sul selciato di via Lagrange. Per questo anche nei prossimi giorni i palazzi e tutto l'isolato, resteranno sorvegliati speciali, per prevenire un possibile riaccendersi dell'incendio e ulteriori crolli.

Scoppi a raffica, probabilmente causati da alcune bombole, interruzione della corrente elettrica in tutto il quartiere e zona completamente isolata, hanno mandato in tilt la viabilità. Tra macerie, fiamme e grida disperate di chi ha perso tutto, il centro di Torino pare aver subìto un bombardamento ed il correre veloce delle lingue di fuoco, che a fine mattinata parevano essere domate, ha impedito ai residenti di entrare negli alloggi per prendere e portare via almeno alcuni oggetti di prima necessità. Secondo i vigili del fuoco il rogo ha ripreso vigore per il crollo di un solaio che ha propagato verso il basso le fiamme che avevano già distrutto mansarde e attici. Per questo alcuni muratori all'impresa edile incaricata della ristrutturazione dello stabile, sono rimasti bloccati sul tetto con il montacarichi era fuori uso. I pompieri li hanno raggiunti e aiutati a scendere in sicurezza.

Lo stabile, decretato inagibile dal Comune di Torino, è stato messo sotto sequestro, affinché le indagini della magistratura appurino la natura dell'incendio per

stabilire eventuali responsabilità. A seguire con apprensione le operazioni di spegnimento dell'incendio, oltre al sindaco Chiara Appendino, le molte famiglie evacuate, per le quali si troverà una sistemazione di emergenza.

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