Roma - Roberto Fico si candida come nuovo leader dell'opposizione al governo gialloverde. Il presidente della Camera dice di voler rispettare il suo ruolo imparziale ma ieri dal pulpito di Raitre, intervistato da Lucia Annunziata, ha lanciato i suoi strali contro le scelte del Carroccio e quindi anche contro quelle di M5s che evidentemente subisce l'irruenza dell'alleato leghista. E il suo intervento «politico» è teso proprio a rassicurare l'elettore grillino che si sente «tradito». Fico mostra il volto «duro e puro» del movimento sul no alla Tav che definisce opera antistorica. Tanto superata da preferirle il «vecchio» Pendolino. «Tav è totalmente fallita rispetto alla sua origine. Le previsioni e i dati non sono solo disattesi ma sono assolutamente fuori quota. La Tav non serve. Meglio riprendere il progetto del Pendolino», afferma il presidente della Camera che fa anche riferimento alla commissione per la valutazione costi benefici che dovrà dare il parere definitivo sulla prosecuzione dell'opera. Il ministro delle infrastrutture, l'ineffabile Danilo Toninelli, aveva garantito che tale commissione sarebbe stata imparziale puramente «tecnica e non ideologica». Peccato che a guidarla sia stato chiamato il professor Marco Ponti, docente universitario da sempre contrario alla Tav: al trasporto su ferro ha più volte ribadito di preferire quello su gomma. Una scelta che fu subito stigmatizzata sia dal Pd sia da Forza Italia che avevano sottolineato come Ponti fosse sempre stato contrario alla Torino Lione e che quindi non potesse certamente garantire l'imparzialità. Di questa commissione, nonostante fosse continuamente citata dagli esponenti del governo grillini, non si trovava traccia formale fino a poco tempo fa. Assenza poi spiegata dallo stesso ministero con l'attesa del via libera da parte della Corte dei Conti. Ma ora che questa commissione c'è si scopre che è formata oltre che dal No-Tav Ponti da altri 4 professori che in passato si erano tutti dichiarati contro la Tav. Altro che imparzialità. Sul via libera «forzoso» a Tap e Terzo Valico Fico sottolinea che le promesse fatte in campagna elettorale non sono state mantenute. «Allora si chieda scusa e si vada sui territori fino in fondo a spiegare il perché», insiste Fico.
Il presidente della Camera sul fronte migrazioni prosegue in una direzione opposta a quella del governo. «Dobbiamo firmare il patto globale sulla migrazione per sederci al tavolo e dire la nostra. Starci è importantissimo», insiste Fico facendo infuriare la Lega che ritiene l'accordo «una sciagura» da evitare. E sul tema dell'accoglienza dei migranti marca la distanza con il Carroccio. «Se il sondaggio dice che l'accoglienza dei migranti non tira più, io me ne frego del sondaggio.
Perché so che c'è un fenomeno che va governato, non posso cambiare le mie politiche in base a un sondaggio», attacca Fico che poi tira in ballo anche il braccio destro di Matteo Salvini , il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che due giorni fa ha sollevato un polverone per il suo attacco al reddito di cittadinanza «che piace all'Italia che non ci piace». «Non potrei mai discriminare una persona per la sua idea: mi piacciono tutti gli italiani che esprimono il loro pensiero liberamente» dice che Fico che bolla come «un'ingiustizia» le parole di Giorgetti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.