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Fico va alla guerra: "La Lega renda i soldi rubati"

Dopo Di Battista anche il presidente della Camera attacca. Di Maio critica Salvini sul baciamano

Fico va alla guerra: "La Lega renda i soldi rubati"

Roma - Partita in vista delle elezioni Europee l'operazione di differenziazione tra gialli e verdi, Cinquestelle e Lega, Di Maio e Salvini, il presidente della Camera Roberto Fico, come da copione, segue il solco tracciato già da qualche giorno fa da Di Battista. E dichiara così «guerra» al vicepremier leghista, lanciando siluri su ciascuno dei fronti sui quali Salvini s'è speso.

Ma se sull'accoglienza dovuta ai migranti e i soldi della Lega («i soldi rubati vanno restituiti») Fico sembra ripetere lezioncine note, lo sbarco di Salvini al Sud sembra invece preoccupare il M5s davvero tanto: ne va della tenuta elettorale, visto che dalle parti di Fico (e di Di Maio) i grillini avevano riscosso il massimo del consenso alle Politiche. Nell'hinterland casertano e napoletano c'è il «granaio» dei voti grillini, ed ecco perciò il presidente della Camera attaccare sul «baciamano» di un disoccupato di Afragola al ministro dell'Interno, colto dalle telecamere. «Situazione imbarazzante... Una brutta immagine che le persone non devono dare e a cui nessun politico, a partire da me stesso, deve mai strizzare l'occhio - sottolinea Fico -, anche se in quel caso è capitato... Come diceva Pasolini, la tv, la sovraesposizione, crea sudditanza: essa va combattuta, perché bisogna capire che tutti i cittadini sono alla pari... Sono accadute anche a me situazioni imbarazzanti, che però vanno smontate e stigmatizzate perché nessuno è suddito di nessuno».

Più ancora del baciamano, il numero uno di Montecitorio è colpito dalle urla dei sostenitori della Lega contro lo scrittore Roberto Saviano, fino a quel grido «elimina Saviano» che, per la verità, Salvini aveva subito smorzato augurando «lunga vita» allo scrittore. «Frasi intollerabili, pronunciate da persone che sono in un momento di foga e che si esprimono in modo sbagliato», ha evidenziato ieri la terza carica dello Stato parlando pure di «grande lavoro educativo da fare».

Visitando il museo di Capodimonte, il presidente della Camera poi si è infine soffermato sulla sentenza che obbliga la Lega al pagamento di 49 milioni (sia pure con larghissime dilazioni nel pagamento): «Chi sbaglia deve pagare e si devono eseguire le sentenze. E, prima delle sentenze, i soldi rubati vanno restituiti».

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