Cronache

"Con la figlia da Noemi". Totti colto in fuorigioco dai detective di Ilary

Il Pupone portava Isabel a giocare con la prole della nuova fiamma. La Blasi lo faceva seguire

"Con la figlia da Noemi". Totti colto in fuorigioco dai detective di Ilary

Scomparsi i cinghiali, forse nascosti nei canneti, smaltita meno della metà della monnezza, non ricoperte affatto le buche, mai riparate le scale mobili della metro, dati alle fiamme bus e sfasciacarrozze, Roma capitale segnala l'aumento dello stipendio dei consiglieri comunali e si riempie la testa di ben altro e sostanzioso, anche se non sostanziale: Paulo Dybala, celebrato come ventinovesima statua del Palazzo della Civiltà ridetto, con stile canaro, il Colosseo quadrato, e soprattutto, prima di tutto, innanzi tutto, la storia finita, sfinita e infinita di Totti e Blasi, al secolo Francesco e Ilary.

Ultime di portineria e associati: il Pupone faceva il furbo portando la propria infante, Isabel, a casa della new entry, Noemi Bocchi, per socializzare con i figli di lei, già sposa di Caucci Mario. Tattica ingenua, il fuorigioco di Francesco è stato individuato dal Var di un detective messo in strada da Ilary per marcarlo a uomo come sapeva fare un Claudio Gentile dei bei tempi contro Maradona e Zico. Totti nulla sapeva e immaginava, i pedinamenti, le intercettazioni, fotografie e filmati, ha insistito nell'azione, pensando di dribblare qualunque avversario ma gli amanti sono stati beccati in flagrante. Radio corna riferiva che la Blasi fosse sconvolta dall'epilogo della crisi, era fuggita dall'Italia verso la sua isola della famosa, in verità alcune immagini, postate dalla stessa lady Totti sui social, mostrano un'altra faccia, in tutti i sensi, non proprio sconfortata e svilita. Il settimanale Chi è saltato in groppa e sta cavalcando alla grande la vicenda ma i giornali tutti, generalisti e sportivi, si sono messi in coda, nonostante qualche mente raffinata, non si sa bene a e in che cosa, ritenga questo tipo di gossip alla vaccinara roba da ignoranti e plebei.

Quando si parla e si scrive dei Windsor tutto va bene, le vicende di casa nostra provocano allergie e pruriti fastidiosi, ma la coppia in questione è davvero cosa pubblica, sono loro i sovrani dell'Eur, sono loro stessi ad avere aperto porte e finestre a notizie quotidiane, se Milano ha i Ferragnez con tutto il seguito, Roma ha i Tottis, oggi è impossibile tornare indietro, il diritto all'oblio può essere riservato a questioni drammatiche e anche tragiche, qui trattasi di un amore purtroppo finito, dunque un fallimento, e di una nuova relazione, per di più, ecco lo scandalo, con una signora, dunque sposata e madre, che ricorda nei tratti, come spesso accade nei mariti traditi, proprio Ilary.

Moralisti finti e di giornata hanno cercato di seppellire la notizia, Totti ha provato a chiedere il silenzio stampa a tutela dei figli, Ilary ha reagito in modo scorbutico, ci sono stati addirittura due comunicati ufficiali, dunque dove sta la cosiddetta privacy? Di certo lo schema utilizzato dall'ex capitano, quello di portare la figlia a casa della Bocchi senza informare la madre di Isabel, non rientra proprio nei codici dell'eleganza e del rispetto ma il fair play può essere soltanto finanziario. Anche in riferimento a quest'ultima voce si fanno troppe chiacchiere e qui entra veramente in gioco la sensibilità nei confronti di una famiglia i cui principali membri sono in crisi.

Sta di fatto che la loro separazione fa tornare Roma ai tempi dei paparazzi di via Veneto, è la grande bellezza dei giorni nostri, è la fine di un sogno che aveva scaldato il cuore dei tifosi giallorossi, ora di nuovo in fibrillazione per un pupino sudamericano. Prevedo altri retroscena, altre rivelazioni, uno scoop al giorno per distrarci da tutte quelle cose che riguardano Roma e sono cose serie. Le domande si moltiplicano: dove andrà a vivere Francesco? Dove sta Ilary? Chi firmerà le carte del divorzio? Che cosa sta borbottando Maurizio Costanzo? E la Ferilli? E Verdone e Venditti e Amendola e Vanzina? La stampa canta il nuovo inno, Grazie Totti.

Ai poster l'ardua sentenza.

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