Elezioni Politiche 2018

Il figlio della toga candidato dove indaga il padre

Andrea Lembo (Pd) vuol diventare sindaco di Campagna, sulla quale ha giurisdizione il genitore

Il figlio della toga candidato dove indaga il padre

Salerno - Ha due sponsor politici d'eccezione, il figlio del procuratore di Salerno Corrado Lembo. Uno è Piero De Luca, «rampollo» del governatore Vincenzo e candidato alla Camera dei deputati; l'altro è Franco Alfieri, ex sindaco di Agropoli e ormai universalmente conosciuto come «Mr Frittura». Ovvero l'uomo a cui il presidente della Regione, in una famosa riunione in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, chiese aiuto per la sua abilità a gestire le «clientele come Cristo comanda» (dixit 'o Sceriffo).

Il figlio del procuratore si chiama Andrea Lembo e in primavera correrà, sotto le insegne del Partito democratico, per conquistare la poltrona più alta del Comune di Campagna, città di 17mila abitanti dell'entroterra salernitano. Trentaodue anni, avvocato, Andrea Lembo ha avuto l'investitura da Matteo Renzi in persona durante l'ultima Leopolda. Quando dal palco attaccò il sistema politico che non consente ai giovani di esprimere ambizioni e progetti.

Opinioni a parte, la realtà dei fatti incontestabili dice che suo padre è il capo dell'ufficio giudiziario del capoluogo. E coordina il pool di pubblici ministeri che in questi anni hanno perseguito sia Piero che Vincenzo De Luca. Il primo è imputato per bancarotta fraudolenta: è accusato di aver usufruito del pagamento di viaggi in Lussemburgo per complessivi 13mila euro tra il 2009 e il 2011 più altri benefit dall'azienda Ifil, di cui sarebbe stato consulente, poi dichiarata fallita. Il secondo, invece, è imputato in due procedimenti per accuse riferite al tempo in cui era sindaco di Salerno.

Lembo jr non ha mai provato imbarazzo né motivi di inopportunità per la scelta di dichiararsi, a più riprese, vicino agli uomini più rappresentativi del Partito democratico finiti nel mirino degli inquirenti guidati dal papà. «Faccio politica da quando avevo 14 anni - ha detto in più occasioni -. Sono stato già candidato prima che mio padre guidasse la procura e conosco Piero dai tempi della comune militanza nella sinistra giovanile». «Se per esercitare i miei diritti civili devo emigrare altrove, me lo dicano».

Il padre, invece, preferisce tacere. Andrà in pensione a settembre 2018.

Se Andrea vincesse le elezioni, che dovrebbero tenersi a maggio, Corrado eserciterà le funzioni giurisdizionali anche sul Comune guidato dal figlio.

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