Finanziaria al Colle: si scoprono le carte

Oggi la legge di Stabilità arriva a Napolitano, si conoscerà il vero testo. E Padoan spara: «Creerà 800mila posti di lavoro»

Finanziaria al Colle: si scoprono le carte

RomaDiventato più renziano dello stesso Matteo Renzi, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che quando era all'Ocse non perdonava nemmeno una virgola a Palazzo Chigi, ieri a In mezz'ora ha difeso a spada tratta tutti i contenuti della legge di Stabilità. In ogni caso, il gioco delle tre carte orchestrato dalla comunicazione del premier da questa mattina finirà perché, come annunciato dallo stesso titolare del dicastero di Via XX Settembre, stamattina «sarà al Quirinale», dopo le limature degli ultimi dettagli. Il bluff, se c'è, ha le ore contate.

Anche gli 80 euro per le neomamme, strombazzati da Matteo a Domenica Live , sono lì, nei 500 milioni destinati dalla manovra alle famiglie e copriranno i redditi fino a 90mila euro. Sì, i tempi sono cambiati: il renzismo impone le ripartenze veloci pure al compassato Padoan che ormai parla per slogan. Lo sgravio contributivo di tre anni per i neoassunti a tempo indeterminato, ha ipotizzato, «potrebbe creare 800mila posti di lavoro», anzi «potremmo sbagliarci per difetto». Una replica mirata al le critiche all'insufficienza degli 1,9 miliardi stanziati. Secondo alcuni calcoli (basati su una media di 8mila euro per assunto risparmiati dalle imprese), i beneficiari dovrebbero essere meno di 300mila.Padoan ha ribadito che se i fondi «non saranno sufficienti significa che l'economia avrà ripreso» perché ci saranno nuove assunzioni, per le quali «ci saranno risorse aggiuntive».

Insomma, i soldi potrebbero non bastare, ma se non basteranno, sarà perché il governo è stato prudente e non perché ha sbagliato i conti. Infine, l'appello Renzi-style . «Mi rivolgo agli imprenditori: ci sono sgravi molto significativi, lo ha detto anche Squinzi, adesso investite e create occupazione», ha affermato come se la ripresa fosse subordinata alla buona disposizione delle aziende.

Idem con patate sui rapporti con Bruxelles. Possibile bocciatura della manovra? Macché, «i colleghi europei mi hanno detto che andiamo nella direzione giusta», ha rilevato. «Pensiamo di essere assolutamente in regola», ha concluso puntualizzando di essere «in contatto» con Katainen, «una persona simpatica». Ecco come il rigorista finlandese che vorrebbe la Troika a Roma e Madrid viene trasformato in un bonaccione.

L'aumento al 20% della tassazione sui fondi pensione? «Non li stiamo svantaggiando, la filosofia è adeguare il trattamento ai valori medi europei», ha tagliato corto ripetendo il mantra renziano: «Sono almeno due decenni che il Paese è bloccato e c'è una responsabilità diffusa, forse anche dei sindacati».

Un chiaro riferimento al neosegretario Cisl, Anna Maria Furlan, che chiede la riscrittura della norma sul Tfr in busta paga. «Tassarlo con aliquota ordinaria è un errore enorme, doveva essere a tassazione zero», ha dichiarato sostenendo che «è altrettanto sbagliato tassare i fondi pensione perché si mette una pietra tombale sulla previdenza integrativa e si lega il futuro dei lavoratori alla povertà».

Intanto, il governatore del Veneto, Luca Zaia, indispettito per i tagli, s'è lamentato della disponibilità del collega piemontese al dialogo con Renzi.

«Chiamparino e gli altri del Pd nel giro di dieci ore hanno cambiato posizione, neanche la pattuglia acrobatica sa fare di meglio», ha inveito. «Non lavoro sulla base dell'appartenenza politica», ha risposto l'ex sindaco di Torino.

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