Politica

Fine dell'incubo, Farah è in Italia: «Adesso si trova in un posto sicuro»

La 25enne, tornata nel nostro Paese, è in una struttura protetta

Costretta ad abortire in Pakistan contro la sua volontà. La storia di Farah, diciannove anni, ha fatto il giro del mondo e ieri la ragazza è rientrata dal paese d'origine ed è atterrata all'aeroporto di Milano Malpensa. In mattinata è stata accompagnata in questura a Verona, dove è stata ascoltata dagli inquirenti, per capire cosa è accaduto mentre era lì. La diciannovenne, infatti, aveva inviato diversi messaggi alle amiche e al fidanzato, denunciando di essere stata portata in Pakistan con l'inganno, stando sempre a quanto scritto nei suoi messaggi, di essere stata sottoposta a un aborto contro la sua volontà.

Farah infatti era rimasta incinta e assieme al suo fidanzato avrebbe voluto tenere il bambino e sposarsi. Ma contro questo suo desiderio si erano contrapposti i familiari, in primis il padre, che già in precedenza era stato denunciato dalla figlia per maltrattamenti. I messaggi di aiuto di Farah agli amici erano stati riportati ai suoi insegnanti, che a loro volta li avevano girati alla questura veronese. Questa aveva allertato anche la Farnesina. Proprio grazie all'intervento dell'ambasciata italiana ad Islamabad, poi la giovane era stata liberata e fatta così rientrare in Italia.

«È in buono stato di salute e serena - sottolinea Bruno De Santis, portavoce della questura di Verona - dopo essere arrivata all'aeroporto di Malpensa è stata prelevata direttamente dagli uomini della squadra mobile e portata in questura. Qui è stata ascoltata per quattro ore, per sapere se ci sono stati fatti in Italia che possano avere risvolti penali, ma soprattutto per capire qual è la situazione della sua sicurezza personale e che misure potrebbero essere necessarie per garantirle una vita tranquilla nella sua città». La diciannovenne verrà ospitata in una struttura protetta, messa a disposizione dal Comune di Verona.

«Faremo il possibile perché, nella città dove è stata dieci anni, possa lasciare alle spalle i difficili momenti passati e possa trovare serenità e tranquillità», ha dichiarato l'assessore ai servizi sociali del Comune di Verona, Stefano Bertacco.

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