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"Fini e Tulliani alla sbarra": la procura chiede il processo

Chiesto il rinvio a giudizio per riciclaggio. L'ex leader di An coinvolto per la compravendita della casa di Montecarlo

"Fini e Tulliani alla sbarra": la procura chiede il processo

Si mette male per Gianfranco Fini e i Tulliani: la procura di Roma ha infatti chiesto il processo per l'ex presidente della Camera, la moglie Elisabetta Tulliani, il cognato Giancarlo Tulliani e il suocero Sergio Tulliani.

I quattro rischiano tutti di finire alla sbarra per riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta sugli affari del "re delle slot" Francesco Corallo, che vede coinvolto l'ex leader di An per la famigerata casa di Montecarlo, l'appartamento che una contessa aveva lasciato in eredità ad Alleanza Nazionale e che era stata svenduta a Giancarlo Tulliani. Un'operazione di compravendita che Fini avrebbe autorizzato senza sapere (così si è giustificato davanti agli inquirenti) che dietro c'era suo cognato.

Dieci le persone coinvolte nella vicenda che, il 13 dicembre del 2016, aveva portato all'arresto dell'imprenditore, dei suoi stretti collaboratori. Il profitto illecito dell'associazione, una volta depurato, secondo chi indaga veniva impiegato da Francesco Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari, e destinato anche ai membri della famiglia Tulliani.

I magistrati di piazzale Clodio hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio che coinvolge complessivamente dieci persone, tra cui lo stesso Corallo e l'ex parlamentare di An Amedeo Laboccetta, deputato napoletano di Forza Italia nonchè vice coordinatore campano azzurro, che rispondono, con altri quattro, di associazione per delinquere.

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