Dopo il fiocco Lgbt, le pipe per il crack: giunte rosse nella bufera

Polemica sull'assessora "arcobaleno" e sul sindaco di Bologna. FdI lo denuncia per istigazione alla droga

Dopo il fiocco Lgbt, le pipe per il crack: giunte rosse nella bufera
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Un fiocco arcobaleno sulla porta del suo ufficio per annunciare la nascita del figlio. L'assessora del Comune di Padova Margherita Colonnello saluta così l'arrivo del figlio Aronne. Un gesto che ha scatenato un'ondata di polemiche non soltanto sui social ma anche nel mondo politico. L'idea del fiocco multicolore ha un'origine lontana, quando ancora non si conosceva il sesso del nascituro. Ed è la stessa assessora (con deleghe, tra l'altro, alle politiche di genere e pari opportunità) a ricordarlo in un post su Facebook. "A maggio scorso sul palco del Padova Pride, ho detto: Ti regalerò un fiocco arcobaleno perché i colori sono tutti bellissimi e poi sceglierai tu. Poi la bestia ha preso il discorso pronunciato tre mesi fa e lo ha distorto rendendolo macchiettistico mentre era rivolto proprio a denunciare gli stereotipi di genere".

L'idea della Colonnello ha però una rilevanza ideologica contro la quale si sono schierati molti esponenti del mondo politico a cominciare dal vicepremier e leader leghista Matteo Salvini che sbotta: "Ma era proprio necessario tutto questo?", cui segue una ancor più netta Mariastella Gelmini (Noi moderati): "È estremismo gender. Alla nascita siamo maschi o femmine. Punto. È la biologia a deciderlo: negarlo è come sostenere che la terra è piatta". Critica anche la consigliera comunale Eleonora Mosco (Lega): "Così il bambino è stato trasformato, appena nato, in un manifesto ideologico".

Bufera anche sul Comune di Bologna che ha preso la decisione di distribuire gratuitamente le pipe per il crack. Il Comune ne ha acquistate 300 da distribuire per una "riduzione del danno". È, spiegano, la fase due di un sperimentazione avviata da tempo e nata per contrastare l'aumento dei consumatori. Il centrodestra annuncia battaglia ed è disposta a portare il sindaco in tribunale. "Denunciamo Lepore e la giunta - tuona l'europarlamentare Stefano Cavedagna (FdI) -. Distribuire pipe gratis, peraltro impiegando soldi dei bolognesi è inaccettabile. Pare una vera e propria istigazione a delinquere". "È una vera e propria induzione alla dipendenza di stupefacenti" gli fa eco Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera di FdI. "La droga è morte. Va fermata non incentivata", sintetizza sui social il vicepremier Matteo Salvini. Sulle conseguenze di questa politica ha le idee chiare il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara: "Così si legittima la cultura del degrado. A partire dalle scuole, noi ci impegniamo a combattere ogni forma di dipendenza. I cittadini di buon senso sapranno distinguere e giudicare".

"Ci basiamo su sperimentazioni ed

evidenze scientifiche - replica l'assessora Matilde Madrid (Pd) - La salute è migliorata con l'utilizzo di materiale sterile". A sostegno dell'iniziativa l'Associazione Coscioni: "La riduzione del danno si fa in questo modo".

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