Una firma prima del sesso

In Francia bisognerà sottoscrivere un documento prima di ogni rapporto. L'obiettivo: passare dalla "cultura dello stupro" a quella del consenso

Una firma prima del sesso

In Francia cedere ai piacere dei sensi e della carne senza ottenere il permesso dal partner non significherà mai più avere un rapporto sessuale consentito, perché il sesso senza consenso informato verrà considerato legalmente uno stupro.

L'Assemblea Nazionale di Parigi ha approvato a grande maggioranza la proposta di legge che prevede il consenso informato prima di ogni rapporto sessuale, anche con il proprio partner, una firma su un documento che confermi la libera manifestazione della volontà della persona, una autorizzazione che dovrà essere valutata tenendo anche conto della situazione e del contesto.

In pratica secondo questa legge verrà definita, testuali parole, come "aggressione sessuale ogni atto non consensuale", ed "il consenso non potrà più essere dedotto unicamente dal silenzio o dalla mancanza di reazione contraria della vittima". Un cambio di prospettiva, quello francese, che ha l'intento di condurre l'intera società dalla "cultura dello stupro" alla "cultura del consenso", e di far passare il concetto che la violenza o l'abuso di autorità su un partner, maschile o femminile che sia, è considerato reato, e che l'assenza di un "no" non vuol dire automaticamente un "sì".

In pratica la nuova legge ha aggiornato la definizione di stupro, prima definito come "qualsiasi atto di penetrazione sessuale commesso attraverso violenza, coercizione, minaccia o sorpresa" mentre il testo approvato aggiunge che "è considerato stupro qualsiasi atto sessuale non consensuale". Punto.

L'aggiornamento della legge si è reso necessario per adeguarsi alla Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa del 2013, il trattato internazionale contro la violenza sulle donne, anche quella domestica, e dopo che la Corte Europea per i diritti dell'uomo (Cedu) aveva condannato la Francia più volte per non aver corretto la propria legge, ma soprattutto l'accelerazione dell'iter parlamentare è avvenuta per il grave vuoto normativo riscontrato dopo il seguitissimo processo per gli stupri subiti da Gisèle Pelicot, la donna francese violentata per anni dal marito e da un centinaio di uomini a sua insaputa, mentre veniva resa dal coniuge incosciente, perché quella violenza non rientrava in nessuna delle quattro categorie prevista dalla legge francese, nonostante fosse evidente che si era trattato di stupri continui e ripetuti.

Da questo momento quindi in Francia ogni persona dovrà dare liberamente, ovvero firmare, il suo esplicito consenso per ogni atto sessuale, di qualsiasi tipo di pratica erotica si tratti, in modo che non restino tagliati fuori dal reato molto casi di violenza sessuale che avvengono in contesti familiari, amicali, senza una evidente minaccia o coercizione fisica, ma con una pressione psicologica che induce spesso paura e debolezza nella vittima, la quale subisce sovente il cosiddetto "freezing" ovvero il congelamento delle reazioni, una sorta di paralisi momentanea che impedisce la ribellione e che spesso viene interpretata giuridicamente come consenso implicito. Con questa legge quindi tutte le donne che subiscono uno stupro potranno dimostrare di non aver dato il proprio consenso e in caso di denuncia evidenziare ai giudici di aver subito una reale aggressione sessuale non concordata, non consensuale, non programmata, non voluta o prevista.

Si deduce quindi che il consenso informato, prima di ogni atto sessuale che si voglia consumare, andrebbe sempre firmato in doppia copia, una per ciascun partner, i quali dovranno custodire il documento in una cartellina privata, insieme a tutti gli altri consensi vergati in occasione di altri rapporti sessuali, abituali od occasionali, completati da date, orario e possibilmente luogo dell'atto, specificando naturalmente il nome, il cognome e data di nascita del partner sessuale, etero od omosessuale, anche se si trattasse di prostituite, trans, transessuali, escort, gender ecc, per essere precisi, per non cadere nei cavilli giuridici e per adeguarsi alla lettera alla nuova legge nazionale.

Il consenso francese si basa su quattro punti cardinali, che devono essere approvati tutti insieme al momento della autorizzazione, in quanto deve essere "libero", cioè firmato in piena autonomia, senza subire alcuna forma di pressione, di costrizione, manipolazione, minaccia o abuso di autorità, poiché un consenso dato per soggezione, per paura, a causa di uno squilibrio di potere tra i due potenziali amanti (insegnante-studente, datore di lavoro-dipendente) non viene considerato consenso libero ma stupro, come avviene anche in caso di persona incapace di intendere e volere (in stato di ebrezza o per uso di sostanze stupefacenti); il consenso deve essere "specifico", ovvero rilasciato solo per quell'atto sessuale imminente, mentre se dopo un riposo appropriato si vorrà tentare un altro rapporto sessuale, sarà necessario un secondo consenso identico al primo; e poi, il consenso deve necessariamente essere "preventivo" ovvero espresso prima o contestualmente al momento dell'atto sessuale, poiché non ha valore legale se presunto, dato per scontato, o espresso tardivamente; il consenso infine può essere "revocabile" ovvero pur se inizialmente prestato, non vale come un'autorizzazione a proseguire, per cui può essere revocato da uno dei partner in qualunque momento durante l'atto sessuale, per qualunque ragione, mentre se al contrario quell'atto continua quando la persona manifesta in modi inequivoci il desiderio di interrompere il rapporto, questo deve cessare immediatamente, altrimenti si configura automaticamente ed immediatamente il reato di stupro. Il consenso ovviamente si definisce "informato" in quanto i moduli da compilare e firmare informano nel dettaglio i due o più partecipanti sulle regole da onorare ed i rischi da tener presenti in caso di mancato rispetto del regolamento.

Questo non vuol dire che con questa legge si vogliano "regolare" i rapporti sessuali, o schedare l'attività sessuale di una intera Nazione, ma certamente si creerà qualche imbarazzo in molte coppie che intendono accoppiarsi senza problemi, una sera qualunque sotto la magia della torre Eiffel illuminata, travolte dal desiderio che dovrà essere tenuto a bada fino alla firma del contratto, pardòn del modulo di consenso, che non è dato sapere se già pre-compilato e distribuito nelle farmacie e supermercati, oppure dovrà essere vergato a mano, senza la presenza di un notaio, quindi con un valore legale sempre discutibile.

A parte l'ironia, ed il calo del desiderio e delle nascite francesi che avverranno inevitabilmente a causa di tanta burocrazia, il tema dello stupro è sempre più evidente e allarmante non solo in Europa, e questa legge ha lo scopo di eliminare l'idea secondo cui è la vittima, spesso donna, stuprata, umiliata ed offesa, a dover dimostrare di aver subìto violenza fisica e sessuale.

In Italia la legge definisce stupro l'atto sessuale con violenza e minaccia, la violenza sessuale senza consenso non è automaticamente considerata stupro, il 40% delle vittime non mostra lesioni fisiche e non denuncia, per la difficoltà a dimostrare la coercizione e la difficoltà probatoria a dimostrare l'assenza di consenso, però abbiamo coniato il famoso slogan "Se io non voglio tu non puoi", mentre non esiste, ancora, il concetto di libero consenso per i rapporti sessuali nell'articolo del codice penale relativo allo stupro, nonostante il nostro Paese abbia ratificato nel 2013 la Convenzione di Istanbul, e a oggi sono 16 gli Stati membri dell'Unione Europea

che hanno già introdotto nella definizione di stupro condannato dalla legge il concetto del consenso, e in particolare in Spagna e in Danimarca giuridicamente si richiede sempre il consenso esplicito, dove "solo sì è sì".

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