La guerra di cifre sulla flat tax è un assaggio dello scontro tra Lega e M5s in vista del Def e della prossima legge di Bilancio. Schermaglie destinate a durare oltre le elezioni europee, almeno nove mesi e investono altri fronti caldi. In primo luogo lo sblocca cantieri.
Domenica le stime del ministero dell'Economia sul costo della riforma fiscale cara alla Lega di Matteo Salvini: 59,3 miliardi di euro per finanziare un sistema fiscale basato su una aliquota al 15% fino a 80 mila euro e deduzioni per favorire le famiglie con figli.
La cifra era stata attribuita a fonti tecniche del dicastero di via XX settembre e ieri è stata presa di mira dal leader della Lega Matteo Salvini. «Sono numeri strampalati».
Poco dopo lo stesso ministro dell'Economia Giovanni Tria ha rinnegato la paternità del calcolo. «Non c'è nessuna stima del Mef per le proposte in discussione e, quindi, le cifre sono destituite di ogni fondamento», ha assicurato.
Il ministro dell'Economia non ha accreditato la stima fatta dalla Lega, ribadita ieri da Salvini (12-15 miliardi) ma Tria non ha nemmeno confermato le indiscrezioni sui costi del suo dicastero.
Nel Movimento cinque stelle c'è chi invece le ha date per buone e le ha utilizzate per sostenere un no netto alla flat tax. Come quello del sottosegretario all'Economia Laura Castelli. «Credo che non si debba continuare a sparare alto con cose irraggiungibili. Si tratta di essere realisti», ha commentato.
Ancora più chiara la ministra del Sud Barbara Lezzi: «La Flat Tax per le famiglie è una promessa che non si può mantenere».
Anche ieri il vicepremier Di Maio si è detto certo che Lega e M5s troveranno una intesa: «Troveremo sicuramente una soluzione per portare a casa la flat tax». Lo stesso premier Giuseppe Conte ha assicurato che la flat tax «è un impegno preso con gli elettori e poi trasfuso nel contratto di governo». Oggi Armando Siri, sottosegretario leghista e autore della flat tax, vedrà Tria.
Ma la polemica sulla riforma fiscale a due aliquote si è legata agli altri fronti aperti nel governo. Soprattutto, allo sblocca cantieri, al centro ieri di un tavolo tecnico con Conte, Siri e il ministro Danilo Toninelli. Salvini ha fatto capire che fa parte della trattativa della quale fa parte anche la flat tax. Per tutta risposta ieri sera sono circolate voci su un tentativo da parte della Lega di inserire nello sblocca cantieri un condono edilizio.
Secondo l'agenzia Adnkronos che cita fonti del governo, la Lega avrebbe inserito tra le proposte la possibilità di sanare abusi edilizi compiuti prima del '77. Un condono che sanerà anche aumenti di volumetrie.
Fonti della Lega hanno smentito. Nessuna ipotesi di condono né nello sblocca cantieri né in altri provvedimenti. «La Lega, come noto, è contraria a ogni tipo di condono». Polemica rientrata, forse. Sicuramente un altro segnale del clima nel governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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