Cronache

"La fisica non è per donne". Prof sospeso per un'opinione

L'italiano Strumia accusato di «sessismo» dal Cern con cui collabora. «Dichiarazioni inaccettabili»

"La fisica non è per donne". Prof sospeso per un'opinione

Essì che i fisici dovrebbero avere dimestichezza con la «reazione». E anche col fatto che non tutto ne merita una. Come, a nostro avviso, l'intervento di Alessandro Strumia (fisico dell'Università di Pisa e collaboratore del Cern di Ginevra), alla conferenza sulla discriminazione ai danni delle donne nella sua materia e, più in generale, nell'area Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Secondo il professore, «se le donne sono sottorappresentate, è semplicemente perché sono meno brave. E se sono meno brave, questo dipende dal fatto che uomini e donne sono diversi alla nascita, prima ancora che la società possa esercitare la sua influenza». Strumia ha anche usato formule matematiche per dimostrare che gli uomini si interessano di più alle cose e le donne alle persone, per questo, secondo il professore, i primi sono più rappresentati nelle professioni scientifiche e le seconde in quelle umanistiche «dove il confine vero-falso, giusto-sbagliato è più sfumato».

Più o meno la stessa tesi sostenuta nel 2005 dall'allora presidente di Harvard, Lawrence Summers, che si dimise dopo aver affermato che «le donne hanno minore successo nelle carriere scientifiche per differenze innate legate al sesso, non per discriminazioni ai loro danni». L'intervento di Strumia ha suscitato talmente tanta indignazione da parte della comunità scientifica e non solo, che il Cern, che peraltro dal 2016 ha come presidente generale una donna, Fabiola Gianotti, ha tolto l'elaborato, sospeso il professore e pubblicato un intervento di scuse per gli «attacchi personali» e gli «insulti».

Ma davvero, sottolineare le differenze tra uomo e donna è un insulto per le donne? E davvero è un insulto talmente offensivo da non poter essere espresso, pena la sospensione dalle proprie mansioni? A noi sembra che ormai si parta per guerre lampo, rispondendo con l'atomica a conflitti regionali. Non perché il tema della discriminazione di genere sia marginale, ma perché appunto, il problema sta nella «reazione». Il professore sospeso perché ha espresso una sua opinione, per quanto discutibile o antipatica o addirittura infrequentabile, secondo alcuni, rappresenta comunque un eccesso di «reazione». E se a tutto si reagisce a volume alto, allora alla fine non saremo più in grado di sentire nulla, figuriamoci di ascoltare.

È così che si rende tutto banale, che si toglie valore a tutto: smettendo di dare il giusto peso a ogni cosa.

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