Fitto rientra nei ranghi: appello all'unità in Puglia

L'ex governatore cerca una tregua dell'ultimo minuto, ma Berlusconi avverte: Poli Bortone rimane la nostra candidata. Bocciato il ricorso dei ribelli sul simbolo di Fi

Fitto rientra nei ranghi: appello all'unità in Puglia

«Ne abbiamo lette di “gufate” in questi giorni» racconta uno dei 18 firmatari della lettera che chiedeva di continuare la collaborazione con Matteo Renzi sulle riforme. «In molti ci hanno identificato come i vessilliferi del soccorso azzurro. Ma un conto è dire: teniamo aperto un dibattito; altra cosa è staccarci dal partito. La lealtà non è mai venuta meno e questo vale per l'80-90% dei firmatari. Lo stesso Verdini non ci ha mai chiesto di votare diversamente dalle indicazioni del partito, tanto più che già in passato avevamo espresso perplessità sui contenuti dell'Italicum».

Nelle stesse ore in cui il gruppo alla Camera resiste alle sirene renziane, dalla Puglia arriva un segnale inatteso: un appello lanciato da Raffaele Fitto ad abbassare le armi e unire le forze. Una retromarcia accompagnata da una postilla: «Tutti siano pronti a rinunciare a qualcosa con senso di responsabilità». Passano poche ore e il Tribunale di Roma dichiara inammissibile il ricorso presentato dal senatore Vincenzo D'Anna, fittiano, contro la legittimità della nomina e del ruolo ricoperto nel partito dalla senatrice Mariarosaria Rossi (che ieri ha presieduto un ufficio di presidenza al quale non è intervenuto Berlusconi) e sulla titolarità del simbolo. Una decisione che spazza via l'incognita sulla presentazione delle liste e spegne le speranze dei fittiani di poter fare proprio il simbolo di Fi in Puglia. Un punto importante a favore del partito di Piazza San Lorenzo in Lucina nelle querelle interna, tanto che la decisione viene accolta con giubilo nelle stanze del partito azzurro.

Resta da vedere se la sortita pro-unità di Fitto potrà portare a risultati concreti. Molti dentro Forza Italia la leggono come un ballon d'essai , una mossa di marketing per non apparire come quello che rema contro la ricomposizione del centrodestra. Indubbiamente il comunicato di martedì sera di Fitto ha colto di sorpresa Forza Italia. Inizialmente i massimi dirigenti locali - Francesco Paolo Sisto e Luigi Vitali in quel momento erano alle prese con la chiusura delle liste e avevano appena dato il via libera ai candidati pugliesi per la stampa dei manifesti elettorali - liquidano la mossa come pura azione di disturbo. Poi dopo un colloquio telefonico con Berlusconi - in cui l'ex premier ribadisce che l'alleanza con la Lega non si tocca - decidono di tenere aperta la porta e andare a vedere le carte fittiane. L'idea di Fitto - che prima del comunicato ha parlato con Giorgia Meloni - sarebbe quella di non riaprire la questione liste: Forza Italia si fa le sue, Fitto procede con la sua civica «Oltre» con i candidati politici al suo interno. I nodi vengono sul candidato presidente. Ufficialmente i fittiani vorrebbero procedere con Francesco Schittulli. Condizione assolutamente inaccettabile per Forza Italia, come chiarisce il segretario pugliese, Luigi Vitali, dopo aver incontrato il presidente del partito ad Arcore. «Berlusconi conferma che la candidata di Forza Italia è Adriana Poli Bortone. In ogni caso dopodomani si consegnano le liste». Un nodo su cui cercano di ragionare i segretari regionali dei vari partiti del centrodestra in una riunione serale a Bari. Ma anche l'ufficio di presidenza di Forza Italia in serata ratifica la scelta della Poli Bortone, chiudendo ogni spiraglio in merito a un possibile cambio di candidato.

L'unica soluzione potrebbe essere il ticket Poli Bortone-Schittulli (in questo ordine), soluzione a cui Forza Italia direbbe di sì. Pare che la mossa di Fitto - che ha escluso una sua discesa in campo perché «non ci sono le condizioni» - sia dovuta ai dubbi che circolano nel suo gruppo in merito al divorzio politico da Berlusconi. Il distacco dalla casa madre non è ben visto da molte «colombe». Inoltre c'è anche chi sostiene che il proliferare delle liste del centrodestra in Puglia insieme al fattore preferenze potrebbe riaprire una partita data già per persa, visto che il distacco da Michele Emiliano è ampio ma non abissale.

Inoltre nel contatto con il territorio i fittiani (così come i forzisti) si stanno rendendo conto che lo sdoppiamento del candidato è penalizzante. Una somma di incognite che ha convinto Fitto a tirare il freno a mano e a ricercare una difficile pace dell'ultimo minuto.

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