La Flotilla verso Gaza tra scontri e sospetti

Un maghrebino lascia: a bordo attivista Lgbtq. E Scotto vede i droni

La Flotilla verso Gaza tra scontri e sospetti
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Tra misteri, epurazioni, falsi attacchi e litigi la Flotilla, la carovana di barche diretta a Gaza, continua la sua crociera. Una resa dei conti tra le varie sigle e capi più che una missione umanitaria. Dopo la cacciata di Greta Thunberg dal direttivo, ora un nuovo scontro a bordo. Come riporta la testata Le Courrier de l'Atlas si sarebbero verificati momenti di tensione nel contingente magrebino della Flotilla. Il coordinatore Khlaled Boujemaa ha mollato la missione per protestare contro la presenza di esponenti della comunità Lgbt, tra cui in particolare Saif Ayadi, attivista queer. "Ci hanno mentito sull'identità di alcuni partecipanti in prima linea" ha dichiarato il coordinatore.

L'altro capitolo misterioso riguarda la presenza dei droni. Stavolta sono i due esponenti del Pd, Arturo Scotto e Annalisa Corrado a denunciare: "Ieri sera a poco più di duecento miglia dalla costa di Porto Palo si è manifestata in maniera visibile una presenza di droni costante sopra le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. Li abbiamo visti chiaramente anche dalla nostra imbarcazione, la Karma. Non è noto che origine abbiano e per quale motivo abbiano volato per diverse ore della notte sopra le nostre teste. Possiamo solo auspicare che non si tratti di una forma di avvertimento o intimidazione per rallentare o addirittura fermare la missione umanitaria. Facciamo appello ai governi europei affinché viglino perché questo non accada. Nessuno tocchi la Flotilla", denunciano Scotto e Annalisa Corrado. La segretaria del Pd subito coglie al volo l'occasione per sparare contro il governo: "Torniamo a chiedere al governo italiano di fare tutto il possibile per assicurare l'incolumità degli attivisti che stanno provando a rompere il blocco illegale di aiuti umanitari imposto dal governo israeliano. Stanno facendo quello che dovrebbe fare l'Unione Europea con i governi europei" avverte Elly Schlein.

E proprio sul blocco navale è intervenuto il ministero degli Esteri israeliano che ha proposto alla Flotilla l'attracco di Ashkelon, "se l'intenzione è quella di dare aiuto alla popolazione palestinese e non un appoggio ad Hamas". Nello scalo israeliano si può, secondo il ministero, scaricare gli aiuti che poi verranno trasferiti nella Striscia.

Il ministro Antonio Tajani rassicura gli attivisti sulla sicurezza del viaggio e annuncia: "Ho parlato con il ministro degli Esteri israeliano per insistere affinché ci siano le garanzie necessarie per i cittadini italiani che fanno parte della Flotilla, ricordando ad Israele che ci sono anche alcuni parlamentari e che avranno la

copertura della nostra ambasciata e del nostro consolato". Il ministro ha chiesto che l'equipaggio sia messo "in condizione di depositare materiale umanitario e alimentare e che possano essere consegnati al popolo palestinese".

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