
nostro inviato a Genova
La madre volle chiamarlo Amadeo, come "uno che ama Dio". Comunicò al marito di essere incinta a bordo di un transatlantico partito da Genova e diretto in America. Era il 1869 e Virginia Demartini e Luigi Giannini, da Favale di Malvaro, sulle colline di Chiavari, stavano per consegnare alla "Merica" e all'Italia (perché non ci si può mai dissociare dal proprio sangue) un prodigioso miracolo. Il 6 maggio 1870, nella città di San Josè, dal ventre "benedetto" di Virginia nacque Amadeo Peter Giannini. Divenne un omone di 180 centimetri di altezza e 100 chilogrammi di peso, ma, soprattutto, divenne un visionario straordinario: il più grande banchiere del mondo di allora, l'uomo che rivoluzionò il concetto di banca, l'inventore del capitalismo gentile ma anche l'illuminato difensore dei diritti delle donne, il mecenate del cinema, il filantropo, il sostenitore della ricerca medica e del Piano Marshall, il finanziatore di alcune tra le grandi opere più importanti di sempre, l'uomo che rifiutò l'endorsement a Benito Mussolini e contribuì a far eleggere Franklin Delano Roosevelt... La sua è una storia raccontata mille volte ma è anche sempre nuova.
Rimasto orfano di padre a sette anni (glielo uccise davanti agli occhi un bracciante dell'azienda agricola di famiglia durante una lite per un dollaro di paga), Amadeo, detto Appi, lasciò la scuola a quattordici anni e si mise a lavorare nell'azienda che stava portando avanti il secondo marito della madre. Qualunque cosa abbia fatto in vita sua è stata illuminata da felici intuizioni: nessun'altra miseria è mai stata così brava ad addestrare. Comprese subito che la frutta andava raccolta ancora acerba per poter essere consegnata nel perfetto momento di maturazione. A quindici anni inventa il mailing: scrive di suo pugno una lettera nella quale propone i servizi dell'azienda ai potenziali clienti e ne riproduce a mano centinaia di copie ottenendo altrettanti nuovi acquirenti. A vent'anni sposa la figlia di un banchiere Clorinda Cuneo, il suocero lo tratta inizialmente con sufficienza ("Quel verduraio italiano" lo appella ingenerosamente) poi finisce col lasciargli le redini della sua banca. Giannini ci butta tutto se stesso ma è in quegli anni che sviluppa un concetto di banca ben preciso: più moderna e aperta, con meno garanzie e più facilità di accesso. Perché a suo avviso le banche devono avere una funzione sociale, guidare lo sviluppo, creare opportunità, diventare la forza su cui l'imprenditore può fare conto. A 34 anni lascia la banca del suocero e ne fonda una tutta sua: la Bank of Italy, ad azionariato diffuso. Quella che poco dopo diventerà la Bank of America e che, ancora oggi, è il colosso degli istituti di credito. Inizia ad aiutare gli immigrati italiani, concede prestiti "sulle facce", gli basta la garanzia di un volto onesto e della voglia di lavorare testimoniata dai calli sulle mani. I suoi clienti sono quelli che "tutte le altre banche hanno sempre rifiutato". Inventa l'acquisto a rate, per andare incontro a gente che ha in corpo fame di tutto. Nel 1906 il giorno dopo il terremoto e il conseguente incendio che distruggono San Francisco facendo 3000 morti e 200 sfollati e creando una crisi senza precedenti, Appi, assieme a due colleghi, percorre diciassette miglia a piedi, raggiunge la banca e carica tutti i soldi in deposito su un carretto, li copre con le arance e va al porto. Lì, mentre tutte le altre banche sono chiuse per decreto governativo, Giannini apre uno sportello di fortuna e offre prestiti a tutti. Perché "un banchiere degno di questo nome non deve negare il credito a nessuno, purché sia onesto".
Ma in quel corpo di 180 centimetri abitarono molti geni. Amadeo fu sostanzialmente il primo inventore del Welfare, diede lavoro in banca alle donne quando ancora a loro erano inibiti i mestieri di concetto, finanziò Walt Disney e gli ispirò Biancaneve e i sette nani, Il Monello di Charlie Chaplin, la Hewlwtt Packard. Aiutò la Fiat in Italia e quando nel 1932 l'ingegner Strauss gli chiese 32 milioni per portare avanti la costruzione del Golden Gate Bridge, l'unica cosa che volle sapere fu quanto sarebbe durato quel ponte. Quando Strauss gli rispose "per sempre", gli staccò un assegno da 35 milioni: tre in più di quelli richiesti.
Amadeo Peter Giannini, e la sua gentile determinazione, morirono il 3 giugno del 1949.
Appi aveva i due figli al suo capezzale, 489mila dollari sul suo conto personale e migliaia di persone, dentro e fuori la cattedrale di San Francisco, ad esplodere in un inarrestabile applauso al passaggio del suo feretro.