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Forza Italia: anno bruttissimo. Milleproroghe, nuove tensioni

Opposizioni all'attacco. Renzi sferza gli alleati e i suoi si scontrano con la Castelli: via dal vertice di maggioranza

Forza Italia: anno bruttissimo. Milleproroghe, nuove tensioni

Più che il virus «cinese» a spaventare il mondo politico è l'inappellabile bocciatura della gestione economica del Paese. L'Istat certifica che anche l'ultimo trimestre del 2019 è stato piuttosto avaro verso la crescita del Pil che si ferma a un risicato 0,2%. Un rallentamento che, agli occhi degli analisti e dei rappresentanti delle opposizioni, è l'orlo di un precipizio davvero pericoloso. Un crollo (soprattutto delle aspettative) che alza il livello di allarme. «Qualcuno avvisi Conte, Renzi e Zingaretti - esorta Matteo Salvini -: È il Pil con il più forte calo da sette anni a questa parte. C'è qualcuno che non sta facendo quello che deve». «Di questo passo - commenta Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia - il 2020 si appresta ad essere un anno bruttissimo, tra stagnazione e rischio recessione». La senatrice azzurra tira in ballo anche le previsioni del Fondo monetario internazionale che parlano di un poco lusinghiero rapporto deficit-Pil al 2,4%. «È l'effetto disastroso delle politiche di questa maggioranza assistenzialista - dice - che uccide la crescita e non tiene nemmeno i conti in ordine».

Quanto il giudizio sia calzante lo dimostra la presa di distanza di una parte della stessa maggioranza. «Bisogna cambiare passo subito» ammonisce Matteo Renzi, l'ex segretario del Pd ora a capo di Italia viva. «La situazione internazionale è molto complicata - dice il leader della formazione che oggi a Cinecittà si riunisce in Assemblea nazionale -; ed emergenze come i dazi americani, la crisi libica e il coronavirus rischiano di peggiorare il quadro. Bisogna darsi una mossa subito. A cominciare dallo sblocco dei cantieri».

«Il Governo giallorosso, a guida Pd non è in grado di governare l'economia- commenta Renato Brunetta - soprattutto alla luce dei dati sul Pil, disastrosi di un Paese come l'Italia, che è pur sempre la seconda potenza manifatturiera d'Europa. Il Pil è sceso del -0,3% su base trimestrale nell'ultimo trimestre del 2019, come rilevato oggi dall'Istat, il peggior calo addirittura dal 2013». «Il ministro Gualtieri - aggiunge il responsabile azzurro dell'Economia - se la prenderà ancora con la stagnazione dell'economia europea, quando oggi il Pil spagnolo, tanto per fare un esempio, è cresciuto più del previsto, del +0,5% nello stesso trimestre?»

0Il ministro Gualtieri ieri parlava di un sicuro «rimbalzo» della nostra economia già in questi mesi. Parole che non riescono, però, a essere rassicuranti. «Basta mentire agli italiani - lo ammonisce Giorgio Mulè (Fi) - con previsioni puntualmente smentite, siamo condannati ad essere la cenerentola d'Europa se questo governo non toglie il disturbo».

«I dati Istat - aggiunge Adolfo Urso, senatore di Fratelli d'Italia - certificano una riduzione dello 0,3 del Pil nell'ultimo trimestre del 2019, e -75mila occupati solo nel mese di dicembre, oltre che un forte aumento della precarietà. La cura delle sinistre ha ottenuto risultati disastrosi come era facile prevedere: meno sviluppo, meno imprese, meno occupati. Aumenta invece la pressione fiscale e il debito pubblico».

Ed è notizia dell'ultima ora, poi, la decisione proprio dei rappresentanti di Italia viva di lasciare la riunione di maggioranza dove si discuteva del cosiddetto decreto Milleproroghe. La decisione di mollare la riunione è stata presa dopo che il deputato renziano Marco Di Maio si è visto negare dal viceministro Laura Castelli la possibilità di visionare i testi degli emendamenti.

E di certo «questo tira e molla non faciliterà la crescita del Pil», commentano dall'opposizione.

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