Politica

Ranucci ancora nei guai: un video tira in ballo gli 007

Il conduttore Rai vanta rapporti coi servizi. Tema sotto i riflettori della Vigilanza Rai

Forza Italia chiede conto del "metodo Ranucci". Un video implica gli 007

«I servizi segreti vogliono certi dossier». Un nuovo video del Riformista inguaia ancora il conduttore di Report Sigfrido Ranucci. E Forza Italia porta il caso in Parlamento. Lo avevamo anticipato noi del Giornale, nel video sostanzialmente inedito pubblicato ieri dal Riformista, non manipolato per stessa ammissione di Ranucci («È tutto trascritto, è agli atti», ha detto nei giorni scorsi al Fatto quotidiano) il vicedirettore della Rai parla a ruota libera di rapporti disinvolti con i servizi segreti e dice ai suoi interlocutori - due emissari mai visti prima, che lo stanno registrando mentre si propongono di vendergli un presunto video hard che inguaierebbe l'allora sindaco di Verona Flavio Tosi - di un interesse dei servizi segreti per questo genere di materiale compromettente.

Poi millanta rapporti strettissimi con un famigerato «capocentro dei Ros con 12 anni di esperienza in Calabria» a un suo interlocutore che sostiene di avere qualche problema con la giustizia. Possibile che i nostri 007 siano interessati a fare dossieraggio? Bisognerebbe chiederlo a Ranucci, che ogni giorno che passa cambia versione sull'episodio imbarazzante.

La Rai intanto fa spallucce. Ma ieri, con una lettera aperta all'amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes e alla presidente Marinella Soldi, i deputati azzurri Rai Paolo Barelli, Patrizia Marrocco e Andrea Ruggeri e i senatori Maria Alessandra Gallone, Maurizio Gasparri e Renato Schifani in Vigilanza Rai chiedono a Viale Mazzini di rispondere agli «inquietanti interrogativi» che suscitano le «modalità consolidate» con cui «il conduttore di Report acquisirebbe il materiale delle sue inchieste. Concordare l'invio di materiale anonimo da parte di sconosciuti (coperti da società di comodo o prestanome) a fronte di un contemporaneo invio di materiali inutili e inutilizzabili pagati dalla Rai con una fatturazione, per così dire, quantomeno fantasiosa se non fittizia».

Un vero e proprio falso in danno di un'azienda di Stato. E anche se fossero millanterie, come dice Ranucci, financo già archiviate nell'inchiesta aperta da due Procure sul dossieraggio, la questione solleva comunque «inquietanti interrogativi: i contribuenti pagherebbero con il canone l'acquisto di materiali inutili forniti dal compratore con una evidente partita di giro? E ancora, se così fosse - scrivono i parlamentari di Forza Italia - come sarebbero verificati e vagliati i materiali anonimi se nessuno ne conosce la provenienza e non è tracciabile chi li ha realizzati e con quali modalità?». Quanti dei servizi di Report potrebbero essere nati così?

La mente torna al recente video in cui l'ex premier Matteo Renzi è stato pizzicato all'autogrill di Fiano Romano con lo 007 Marco Mancini, oggi a riposo. Secondo Ranucci a registrare di nascosto l'incontro sarebbe stata un'insegnante. Una spiegazione che non convince, a maggior ragione oggi che Ranucci negli sms minacciosi a Ruggieri di Forza Italia e Davide Faraone di Italia viva (sotto esame della Vigilanza e dell'Internal audit Rai aperto nei giorni scorsi) preconizza l'esistenza fantomatici dossier («78mila segnalazioni») di cui sarebbe stato in possesso e al tempo stesso millanta presunti legami con 007 e servizi segreti che in teoria contrastano con il ruolo del servizio pubblico e con la deontologia professionale.

Un tema particolarmente attenzionato dal presidente della Commissione di vigilanza Rai Alberto Barachini. Anche perché cosa succederebbe se la Rai decidesse di vagliare, fotogramma per fotogramma, fattura per fattura, tutti i servizi di Report?

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