Roma - Forza Italia blocca il Nazareno. L'azienda è una cosa, il partito un'altra. O anche: Confalonieri è Confalonieri, ma Berlusconi è Berlusconi. E, confermano molti big azzurri, il Cavaliere non ha alcuna intenzione di dare il via libera a un altro soccorso azzurro. Brunetta lo dice chiaro e tondo e quasi attacca frontalmente il presidente di Mediaset: «Hai torto - scrive in una lettera aperta -. Un nuovo Nazareno, la da te vagheggiata grosse Koalition, oggi come oggi, non avrebbe certo il risultato di fermare i 5 Stelle, ne sarebbe invece un propellente favoloso». E ancora: «Il mio dialogo con te è in aperto dissenso. Il renzismo non è stato affatto positivo come dici tu, ma ci sta portando al disastro economico, alla nullaggine internazionale e alla dittatura interna, se mai dovesse passare il referendum, che Forza Italia ha scelto di bocciare sonoramente, promuovendo la costituzione di autonomi comitati del No».
Anche il capogruppo al Senato Paolo Romani è sulla stessa linea: «Immagino per certo che Confalonieri abbia espresso un'opinione personale della quale è convinto da tempo ma - insiste Romani -, ma adesso non ci sono più le condizioni politiche di allora». E con allora s'intende quando Forza Italia e Pd collaboravano sulle riforme e proprio Romani era considerato uno dei più filonazarenici. Ma ora no, anzi: «Il sistema italiano è diventato tripolare e quelle riforme costituzionali e la legge elettorale rischiano di diventare perniciose per il Paese». Ergo, basta inciuci con Renzi e lotta dura contro il ddl Boschi.
La posizione del partito, si giura, non cambierà da qui a ottobre e gli azzurri sosterranno convintamente il «No» al referendum d'autunno assieme alle altre opposizioni. Già, le altre opposizioni. C'è il gelo tra Forza Italia e Lega? Un big smentisce: «Macché, l'alleanza regge e reggerà. Certo, l'intervista di Confalonieri non ha contribuito a rasserenare gli animi con quelli del Carroccio che ogni due per tre ci imputano la volontà di aiutare il premier. Ma non è così e mercoledì faremo pure una riunione dei gruppi assieme agli amici della Lega».
Intanto Berlusconi, conclusa la rivoluzione morbida all'interno di Forza Italia, sembra distaccato per quelle che ritiene «beghe di organigramma». Di fatto, però, il cosiddetto cerchio magico se non s'è dissolto s'è di molto ridimensionato. «S'è bonificato l'ambiente», dice un azzurro che applaude alle ultime scelte fatte dal Cavaliere. Cavaliere che alterna atteggiamenti nei confronti della sua creatura. Da una parte auspica che Forza Italia impari a camminare da sola, trovandosi un segretario dopo una sana competizione interna. Dall'altra medita di fare qualcosa di nuovo, con volti freschi e convincenti. S'era parlato, nei mesi scorsi, dell'Altra Italia. Ora circola il nome di Squadra Italia.
In ogni caso l'ex premier è più propenso a rientrare in campo per la straordinaria amministrazione del partito, lasciando l'ordinaria amministrazione ai suoi uomini di fiducia. Per esempio: Berlusconi non sarà tirato in ballo per le beghe relative ai coordinatori regionali o per l'iter naturale dei lavori del Parlamento.
«Ma se Renzi dovesse perdere il referendum - ragiona un big forzista - sarà il nostro leader ad andare al Quirinale e comunicare cosa intende fare Forza Italia». Tra le ipotesi di scuola anche quella di un nuovo governo.
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