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Forza Italia in pressing: scadenze fiscali rinviate fino alla fine dell'anno

Antonio Tajani rilancia sulla rottamazione e sulle cartelle. E il G20 spinge sulla web tax

Forza Italia in pressing: scadenze fiscali rinviate fino alla fine dell'anno

Il fisco al centro del quinto decreto Ristori. Il primo provvedimento economico del governo Draghi potrebbe vedere la luce la prossima settimana e il principale nodo resta quello delle scadenze fiscali più vicine. Al pressing delle categorie economiche si è aggiunto quello interno alla maggioranza. Forza Italia si è fatta portavoce di chi spinge per proroghe che diano respiro ai contribuenti in difficoltà per le conseguenze della pandemia e delle restrizioni.

Il Coordinatore nazionale Antonio Tajani ieri ha chiesto «il blocco delle cartelle esattoriali per tutto il 2021 (a partire dal rottamazione ter)».

Il tema è quello delle rate dei versamenti per chi ha aderito alla rottamazione o al saldo e stralcio. La scadenza del primo marzo è vicinissima e gli azzurri chiedono molto di più rispetto all'ipotesi circolata negli ultimi giorni, cioè uno slittamento di due mesi.

Il governo sta pensando di prorogare i termini fino al 30 aprile. Forza Italia rilancia con una proroga per tutto il 2021 delle rate della rottamazione, insieme al rinvio delle cartelle esattoriali che potrebbero ripartire già da lunedì.

Le scadenze sono molto ravvicinate e ieri fonti tecniche consideravano molto difficile una nuova proroga.

Altro tema sollevato dagli azzurri, quello dei debiti fiscali. Forza Italia - ha scritto in un tweet Tajani - chiede di cancellare i debiti inesigibili delle aziende fallite nonché di rinegoziare i debiti difficili da recuperare».

Gli azzurri, insomma, si preparano a fare il possibile sul tema fiscale. Oltre all'emergenza economica causata dalla pandemia, il governo si deve fare carico della riforma.

Il governo la considera «qualcosa di molto importante che andrà fatto in modo ampio e sistematico», ha detto ieri il ministro dell'Economia Daniele Franco durante il G20. Formula che rimanda alle parole del premier Mario Draghi pronunciate in Parlamento per il voto di fiducia.

Segno che un intervento sull'Irpef non è in cima all'agenda dell'esecutivo. Un dettaglio da affrontare subito potrebbe essere il bonus da 100 euro, che il governo Conte aveva esteso e che 1,5 milioni di lavoratori potrebbero essere costretti a restituire, secondo quanto ricostruito ieri da la Repubblica, per un problema che riguarda il calcolo della prima casa.

Un rischio da evitare a tutti i costi, secondo il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. Il sindacato aveva segnalato il problema chiedendo una soluzione «anche in vista della più complessiva, annunciata, riforma fiscale».

Al G20 a guida italiana uno dei temi chiave è stata la Web Tax. La segretaria al Tesoro Janet Yellen ha aperto alla possibilità: «Gli Usa non si opporranno», avrebbe detto durante l'intervento al vertice, che si tiene in teleconferenza.

Il ministro Franco ha fissato una scadenza, entro la metà dell'anno. «Il diavolo sta nei dettagli e passare da un accordo sulle linee guida a uno dettagliato con i tanti aspetti piccoli e grandi da definire non sarà una passeggiata, e la soluzione non facilissima», ha sottolineato. Uno dei temi è quali gruppi includere, poi «se introdurre aliquote minime e come ripartire i profitti tra i Paesi».

Altro tema affrontato al G20: «Vantaggi di azioni coordinate e di una rafforzata cooperazione» per evitare l'interruzione degli aiuti all'economia.

Perché, ha sottolineato Franco, «nonostante l'avvio delle campagne di vaccinazione e l'evidenza di primi segnali di ripresa, permangono difficoltà sia da un punto di vista economico che sanitario».

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