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Forza Italia pronta alla svolta: ora il Nazareno sta per saltare

Duro confronto tra Verdini e Berlusconi. Berlusconi accusa Renzi: "Vuol fare campagna acquisti tra i nostri"

Forza Italia pronta alla svolta: ora il Nazareno sta per saltare

Ore delicatissime per Forza Italia. Il Patto del Nazareno è a forte rischio. Silvio Berlusconi questa mattina ha convocato il comitato di presidenza del partito alle 11.30 a Palazzo Grazioli, mentre alle 15 si terrà una riunione congiunta dei gruppi parlamentari. Entrambe le riunioni saranno presiedute da Silvio Berlusconi: le comunicazioni, secondo quanto si apprende, potrebbero cambiare profondamente il quadro politico. Il Cavaliere è rimasto profondamente insoddisfatto della partita del Quirinale e della gestione delle trattative sulle riforme.

E la riunione di ieri pomeriggio con il coordinatore Denis Verdini sarebbe stata molto negativa. Anche se a parole il cavaliere ha confermato la fiducia («Mai dubitato della sua fedeltà. Denis è sempre stato leale nei miei confronti e sono sicuro che lo sarà anche adesso e in futuro», ha detto alla cerimonia di insediamento di Mattarella), nei fatti gli esiti degli ultimi giorni si sarebbero riverberati anche nei rapporti interni. In particolare, sarebbe giunta all'orecchio del Cavaliere un'indiscrezione secondo la quale il premier Renzi starebbe preparando un nuovo gruppo parlamentare che potrebbe chiamarsi «Insieme per il 2018» nel quale dovrebbero confluire i transfughi grillini, i pezzi «governisti» dell'Ncd e anche qualche esponente di Forza Italia. Dinanzi all'ipotesi che il premier, dopo averlo «tradito» sulla scelta del capo dello stato e sulle riforme, gli sfili via anche deputati e senatori che devono l'elezione al nome «Berlusconi» sul simbolo del partito, il Cav si sarebbe profondamente risentito e adirato.

Ecco perché il capo della «dissidenza» azzurra, l'europarlamentare Raffaele Fitto, ha commentato l'esito del successivo incontro con il presidente di Forza Italia in maniera criptica, circostanza che lascia pensare che il vento stia cambiando. È stato «uno 0 a 0 in trasferta..., anzi no, in casa», ha detto l'ex ministro ai suoi fedelissimi, spiazzando chi pensava che le posizioni non fossero cambiate. In realtà, le distanze tra Berlusconi e Fitto sono rimaste immutate perché il Cav non ha mai gradito le intemerate critiche dell'ex governatore pugliese. È stata, tuttavia, rinnovata la disponibilità a coinvolgere Fitto nella tolda di comando del partito perché «bisogna stare uniti in questo momento»: non c'è preclusione verso nessuno in questa fase di transizione del movimento. Ma per l'ennesima volta l'ex ministro ha ripetuto che «bisogna azzerare tutto» (dai coordinatori ai capigruppo) e che bisogna smettere di essere accomodanti verso Matteo Renzi, tanto più alla luce della débâcle sulla partita Quirinale. Si rivedranno, comunque.

In tarda serata, mentre Fitto incontrava in un ristorante nei pressi del Pantheon i parlamentari a lui più vicini, il Cavaliere ha rifatto il punto con i big azzurri, tra i quali Toti, Gelmini, Romani, Matteoli e Gasparri. Ed è in quella sede che è trapelata la volontà di modificare la linea rispetto al recente passato: il dialogo sulle riforme con il premier Matteo Renzi adesso è a forte rischio.

Sempre ieri pomeriggio, nella sede di Forza Italia è andata in scena quella che un parlamentare di primo piano ha definito «una seduta di autocoscienza». Una trentina di deputati e senatori hanno avviato una discussione sul «che fare?» nella sede di San Lorenzo in Lucina. Non pochi temono che le resistenze di Fitto a entrare in un organo di vertice preludano a un tentativo di approfittare dell'ampia scomposizione che si osserva anche nelle altre forze di centrodestra.

È chiaro che le ultime riflessioni di Berlusconi potrebbero sovvertire gli stessi destini del centrodestra e riaprire sentieri fino a ieri impensabili.

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