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Francia, dopo i cortei il giorno del green pass: arriva il via libera finale

Il Senato, controllato dai gollisti, "attenua" di poco le regole. E Macron: "Vaccinatevi"

Francia, dopo i cortei il giorno del green pass: arriva il via libera finale

Ad alzare le barricate sul passaporto sanitario francese non c'è solo la piazza. È stato il Senato a dare il via libera al documento passepartout anche per bar e ristoranti da agosto, modificando il testo già discusso in Assemblea nazionale. In una due giorni (e notti) di dibattito l'aula, dominata dalla destra gollista (in opposizione al governo di Macron), ha licenziato una versione riscritta della legge che estende l'uso del green pass, e introduce da settembre la vaccinazione obbligatoria per il personale sanitario e categorie come badanti e vigili del fuoco. Sospeso il licenziamento di medici e infermieri che la rifiutano (per loro niente stipendio), sono però saltate le regole più leggere per i bistrot, chieste dai senatori: il pass servirà anche nei déhors, è stato il compromesso finale. Cadono però le sanzioni penali per i mancati controlli dei gestori.

Il «passe» sanitario, già richiesto dal 21 luglio per entrare nei musei e nei cinema (che secondo le stime hanno perso il 70 per cento degli ingressi dalla sua entrata in vigore), nelle palestre e nei luoghi con più di 50 persone di capienza, da agosto servirà infatti anche per bar e ristoranti, per spostarsi in treno, aereo o bus a lunga percorrenza, ma non per andare in chiesa o moschea.

Ieri Emmanuel Macron ha rivendicato la misura, giudicandola «proporzionata» e corredata da un «messaggio semplice: vaccinatevi». Il Senato ha modificato la legge riservando l'obbligo soltanto ai maggiorenni almeno fino al 30 settembre, quando il pass sarà chiesto pure ai 12-17enni. E lo ha legato allo stato di emergenza sanitaria che dovrà essere votato dal Parlamento. Il braccio di ferro tra deputati e senatori si è trasformato in «conciliazione». Sì definitivo nella serata di ieri, con il governo alla finestra e il presidente della Repubblica in trasferta: prima a Tokyo per i Giochi olimpici e da ieri in Polinesia francese.

Proprio da Tahiti, Macron ha ribadito che le proteste anti-green pass non faranno svanire il Coronavirus. Avvolto dalle rituali collane di fiori, ha lanciato l'ennesimo appello: «Se siamo vaccinati, siamo protetti, non diffondiamo quasi più il virus, e comunque molto meno». Le piazze invocano la libera scelta: 161mila in corteo sabato in tutto l'Esagono, scontri e una ventina di fermi a Parigi. Ma ecco l'obiezione del capo dello Stato: «La libertà in cui non devo niente a nessuno non esiste - afferma Macron -. Che valore ha, se dite che non volete essere vaccinati? Se domani infettate vostro padre, madre o anche me, sarò vittima della vostra libertà, e questa si chiama irresponsabilità ed egoismo, chiunque è libero di esprimersi, ma con calma e rispetto degli altri».

A fronte di piazze eterogenee che godono di una certa popolarità tra i francesi (almeno il 35 per cento secondo un sondaggio Ifop pubblicato ieri dal JDD afferma di «sostenere» o provare «simpatia» per i cortei), il ministro della Salute Olivier Véran ha definito il pass «misura temporanea»: «Appena possibile» verrà sospeso. In alcune zone a vocazione turistica è però già tornato l'obbligo di mascherine all'aperto, e ieri la prefettura delle Alpi marittime le ha reintrodotte fino al 16 agosto in aree affollate. Da Parigi a Nizza, passando per Lione e Bordeaux, le proteste hanno superato le stime dell'intelligence. No Vax, scettici sull'obbligo vaccinale ed ex gilet gialli. Si è però pure registrata una nuova impennata di prenotazioni vaccinali tra i più giovani.

Traguardo di 40 milioni di prime dosi con un mese di anticipo; solo il 49,3 per cento di francesi ha però completato il ciclo.

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