Francia, rivolta anti Macron. In 58 pronti a cambiare gruppo

E il presidente perde cinque punti nei sondaggi

Francia, rivolta anti Macron. In 58 pronti a cambiare gruppo

Il Covid uccide la maggioranza politica di Emmanuel Macron? Alla vigilia della ripartenza arriva una doccia fredda per il presidente. Prima il sondaggio mensile di Elabe: fiducia scesa di 5 punti dopo la crescita del mese scorso. Poi la notizia di decine di deputati della République En Marche pronti a unirsi ad altri per creare un nono gruppo in Assemblea nazionale. Ben 58 membri di provenienze diverse, inclini ad assumere le sembianze di spina nel fianco del governo.

D'altronde, Macron ha parlato della necessità di reinventarsi. Alcuni deputati l'hanno preso in parola, scaricandolo in piena crisi sanitaria. I dissidenti si moltiplicavano da mesi senza toccar palla, ora lanciano un progetto alternativo a En Marche: «Basta ai dogmi di bilancio» imposti dal rigore Ue.

Il capo dello Stato pare per la prima volta fragile: dopo che il Senato ha respinto il piano per la Fase 2 su cui l'esecutivo insiste riaprendo domani le scuole si sfalda la maggioranza a Palais Bourbon. Il nuovo gruppo dovrebbe chiamarsi «Ecologia, democrazia e solidarietà». Dentro, deputati Lrem, Libertés et Territoires, ex Ps ed ex Eelv (Verdi); qualche socialdemocratico; altri dalla galassia dell'ex ministro all'Ambiente Nicolas Hulot (che aveva già sbattuto la porta in faccia a Macron dimettendosi ed ora è in assetto da manovratore); parlamentari non iscritti e di sinistra e gli eletti del «blocco villanista», nato (e cresciuto) attorno al matematico Cédric Villani che a marzo si è candidato a Parigi contro En Marche.

«Dopo il Covid nulla sarà più come prima, neppure il progetto presidenziale», giurano. La pandemia è stata un «test» che «ha rivelato i limiti del nostro modello di sviluppo», dice il documento programmatico della scissione. Bisogna «riacquistare la nostra sovranità alimentare, il bisogno di sicurezza sanitaria, produzione locale e affrontare il cambiamento climatico». I 58 puntano pure a «reinventare il legame sociale», cioè quel contatto diretto con i territori evocato dai gilet gialli. «Saremo una forza politica esigente, pronta a lavorare con la maggioranza ogni volta che ascolterà».

L'effetto spina nel fianco è inevitabile. Inoltre il sondaggio di Elabe vede Macron in netto calo. All'inizio del lockdown, un terzo dei francesi si fidava di lui per affrontare il Covid. Ora il gradimento è crollato al 34%. Recuperano Marine Le Pen (26%, +3) e il leader dell'estrema sinistra Jean-Luc Mélenchon (24%, +3). Il presidente si trova quindi a dover gestire anche un fronte politico, non più solo sanitario ed economico.

Urge ricapitalizzare il suo «progressismo» dissolto nel centrodestra, nota l'ex segretario Ps Cambadélis, per cui Macron punterà presto a «un green deal per salvare l'Europa». E se stesso. Virata ecologista prima che siano i suoi a mandarlo fuori giri? Per ora, nota un ministro, «sostiene l'unità in tutti i discorsi eppure alcuni del gruppo lo abbandonano».

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