Coronavirus

Freddo, poca distanza e condizioni precarie: tutti i rischi dei mattatoi

Freddo, poca distanza e condizioni precarie: tutti i rischi dei mattatoi

Dopo il caso scoppiato nel più grande mattatoio d'Europa, a Guetersloh, nel Land tedesco del Nordreno-Vestfalia, scoppiano focolai in diversi mattatoi in Italia. Che legame c'è tra questi luoghi di lavoro e il virus dove sembra propagarsi con facilità? Non esiste un'unica causa ma più motivazioni che tutte insieme rendono questi ambienti di lavoro particolarmente a rischio. Le dinamiche di lavorazioni di queste carni infatti obbligano a turni di lavoro lunghi e affollati dove gli operai devono stare molto vicini tra di loro per poter seguire la catena di montaggio mentre le carcasse di polli, bovini, maiali sfrecciano su ganci o nastri trasportatori. Spesso i lavoratori hanno solo 1-2 secondi per eseguire il loro compito, prima che arrivi un nuovo pezzo di carne. È un lavoro molto faticoso e frenetico, si respira con difficoltà per la fatica, indossare la mascherina può essere quasi impossibile perché manca il fiato. Infine, gli addetti ai lavori devono urlare quando devono parlarsi per sovrastare il rumore delle macchine, fattori di rischio perché viene messa una maggiore quantità di droplets potenzialmente infettivi. All'alto tasso di infezioni contribuiscono certamente anche le basse temperature dato che il coronavirus, come altri virus, sembra preferire il freddo, ambiente in cui può sopravvivere più a lungo fuori dal corpo, aumentando la sopravvivenza nell'aria. Infine in questi impianti funzionano sistemi di ventilazione molto potenti per impedire che la carne si deteriori. Per rispettare le distanze di sicurezza bisognerebbe rallentare il ritmo di produzione limitando il numero di operai presenti.

Anche prima della pandemia, il problema della sicurezza sul lavoro all'interno dei mattatoi era pressante: negli ultimi 20 anni, la crescita della domanda di carne è andata di pari passo con un allentamento delle misure a tutela della salute dei lavoratori di questi impianti.

Commenti