Roma - Ancora ventiquattro ore, poi Sergio Mattarella tirerà le somme e con ogni probabilità darà l'incarico esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico. Un mandato che potrebbe anche essere «ampio» e non delimitato nel tempo (meno di due giorni) e nello schema (intesa tra centrodestra e M5s) come quello affidato alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati. Questo almeno riferivano ieri alcuni rumors dal Colle, secondo i quali l'ipotesi di un'esplorazione limitata di Fico potrebbe anche essere stata «superata dagli eventi».
Per quanto non voglia accelerare la crisi, infatti, il capo dello Stato non avrebbe affatto gradito il tentativo di rallentare le consultazioni andato in scena negli ultimi giorni. Un'operazione a cui si sono prestati sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini, forse per ragioni diverse ma comunque perseguendo lo stesso obiettivo. Che i due abbiano fatto sapere al Quirinale che il confronto su un eventuale governo M5s-Lega è ancora in corso è stata infatti la principale ragione per la quale Mattarella ha deciso di prendersi altri due giorni di riflessione e rimandare a domani ogni decisione. Ancora ieri, però, i due continuavano a far filtrare la possibilità che un'intesa fosse alle porte. Il primo aprendo pubblicamente a Salvini, definito senza mezze misure «affidabile». «Con lui - ha spiegato il leader grillino a favore di telecamere - possiamo fare cose importanti». Il secondo, invece, ha preferito non parlare dello stallo politico, ma i suoi fedelissimi hanno passato la giornata a veicolare che l'intesa con il M5s era praticamente in via di definizione. Un accordo per un governo M5s-Lega, senza Silvio Berlusconi e con un premier terzo. Ipotesi che l'entourage di Di Maio respingeva però con forza.
Insomma, un sabato di trattative o presunte tali. Con Salvini che potrebbe annunciare novità - cioè la rottura con Forza Italia - già stasera. Uno scenario che al Colle guardano con molto distacco, visto che negli ultimi giorni Salvini si è prodotto in accelerazioni che il Quirinale ha considerato esclusivamente tattiche. Insomma, se il tentativo del leader della Lega è quello di posticipare un incarico esplorativo a Fico tenendo viva la possibilità di un accordo M5s-Lega, Mattarella non ha alcuna intenzione di prestarsi.
O le cose saranno messe in chiaro entro stasera, oppure domani il capo dello Stato farà partire il terzo giro di consultazioni senza perdere altro tempo. Con in campo Fico. Con buona pace di Di Maio (che rischia di perdere definitivamente il treno per Palazzo Chigi) e Salvini (che cerca di boicottare il piano B del governo del presidente).
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