Cronache

"Frode fiscale". E Trump finisce nel mirino dei pm a 3 mesi dal voto

Lo scrive il New York Times, anticipando la procura di Manhattan: l'azienda di Donald Trump è sotto indagine per possibile frode ai danni di banche e assicurazioni

"Frode fiscale". E Trump finisce nel mirino dei pm a 3 mesi dal voto

Lo scrive il New York Times, anticipando la procura di Manhattan: l'azienda di Donald Trump è sotto indagine per possibile frode ai danni di banche e assicurazioni. Il procuratore di Manatthan, Cyrus Vance Jr., democratico e figlio dell'ex segretario di Stato Roberts (presidenza Carter) vuole poter accedere alle dichiarazioni dei redditi presentate negli ultimi otto anni dall'azienda del presidente, la «The Trump Organization». Ufficialmente il tycoon figura supervisore del gruppo guidato dai figli Donald ed Eric. L'azienda rappresenta circa 500 società, nessuna delle quali è quotata in Borsa, ma a quanto pare non ci sarebbero numeri chiari sui bilanci. L'ultima stima, non confermata in via ufficiale, attribuisce alla Trump Organization un reddito annuo di 680 milioni di dollari.

Dal suo canto Trump si è sempre rifiutato di consegnare i documenti: sia le dichiarazioni fiscali dell'azienda sia quelle sui suoi redditi personali. Per il decorso dell'istruttoria le dichiarazioni dei redditi non potranno diventare di pubblico dominio prima delle elezioni del 3 novembre. Trump ha combattuto con le unghie e i denti per anni per non lasciare che il pubblico vedesse alcun dettaglio della sua vita finanziaria. Mentre alcuni ipotizzano che i suoi rendiconti mostrerebbero debiti verso banche straniere, la spiegazione più probabile è che le dichiarazioni dei redditi rivelerebbero che ha pagato zero tasse per anni grazie a scappatoie fiscali. Il New York Times però tira in ballo un nuovo filone dell'istruttoria diretta da Vance che fa leva sulle confessioni dell'ex avvocato di Trump, Michael Cohen (agli arresti domiciliari per violazione dei finanziamenti federali), secondo il quale il presidente gonfiò il valore delle proprie aziende. Nel caso in cui le accuse venissero accertate ci sarebbero gli estremi della truffa ai danni delle banche e altri creditori.

Dai media a stelle e strisce Vance viene definito un vero e proprio mastino. Balzò agli onori delle cronache nel 2011, quando fece arrestare l'economista francese Dominique Strauss-Kahn per le accuse di stupro da parte di una cameriera di albergo.

A tre mesi dalle presidenziali Trump incassa un nuovo duro colpo che vanifica l'operazione magistrale condotta su l'app cinese TikTok. Il tycoon era riuscito proprio ieri a evitarne l'oscuramento costringendo la casa madre ByteDance a trattare la cessione totale delle quote a Microsoft.

Operazione che dovrebbe andare in porto entro il 15 settembre.

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