Fuga da Venezia, anche se l'acqua alta con c'è più

Allarme degli albergatori: blocco totale delle prenotazioni. Il sindaco: «La città è vivibile»

Fuga da Venezia, anche se l'acqua alta con c'è più

Venezia L'assalto alle Dolomiti e la fuga da Venezia. È uno scenario bizzarro quello che si presenta in questi giorni nel Veneto. Bizzarro non per il clima che d'inverno sposa più la montagna. Ma bizzarro se si confronta col passato. Rispecchia molto quel bivio stradale, all'uscita della tangenziale, dove da un lato ci sta il cartello per andare a Cortina, e dall'altro quello per andare a Jesolo, solo che ultimamente tutti preferiscono la prima.

Perché? Perché Venezia c'ha l'acqua alta e i turisti hanno paura di stare in ammollo. Sicché se prima Venezia traboccava di turisti mordi e fuggi, ora si assiste all'effetto contrario. Turisti fuggi fuggi. A dirlo è il check che Federalberghi Veneto ha effettuato tra i propri associati per tracciare una previsione sulla base delle prenotazioni giunte fino a questo momento nelle strutture alberghiere. Lo strumento di rilevazione è la piattaforma digitale H- Benchmark. Insomma dopo l'Acqua Granda tutti di corsa a disdire. È stato così nei quasi trecento hotel del centro storico e nei tantissimi bed & breakfast, soprattutto nei giorni dopo l'emergenza dove le cancellazioni erano arrivate al 45 per cento. E il dato è dell'Ava Federalberghi, l'Associazione veneziana albergatori, che «assiste per la prima volta nella sua storia a qualcosa di mai vissuto: il blocco totale delle prenotazioni, Natale e Capodanno compresi, e fino a data da destinarsi». Il sito del Comune di Venezia nella parte sul controllo delle maree ha inserito delle apposite vignette che aiutano i turisti a orientarsi. Nella sezione «interpretare la marea» si vedono degli omini vestiti con gli stivali con dietro il Ponte di Rialto o Piazza San Marco o la stazione per imparare che «perchè la Piazza San Marco, uno dei punti più bassi della città, cominci ad allagarsi, ci vuole una marea superiore a 80 cm. Per Rialto, davanti ai pontili dei mezzi pubblici, ci vuole una quota di 105 cm; mentre davanti alla stazione ferroviaria, un punto della città molto alto, sono necessari 135 cm». Come anche il video degli albergatori o l'iniziativa di Assoalbergatori Venezia che invita i turisti a farsi un selfie con hashtag dedicato. Insomma un modo per dire ai turisti di tornare perché siamo all'asciutto.

«Le esagerazioni non vanno mai bene - ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro - sia quando si sottovalutano, sia quando si esagerano i problemi. Questa città meravigliosa ha attraversato momenti drammatici, ma adesso sono passati.

E ha ricominciato a vivere, è pulita, tranquilla. Va detto allora che Venezia, che ha sempre convissuto con i problemi, resta una città disponibile, aperta». Insomma lontani sembrano i tempi dove si controllavano gli ingressi. Che sia solo un momento?

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