Furia Di Maio su Matteo "Giullare, vaneggi" Vertice dei big grillini

Dura replica alle accuse di inciucio con il Pd Casaleggio: «Salvini sta giocando d'azzardo»

Furia Di Maio su Matteo "Giullare, vaneggi" Vertice dei big grillini

La bestia, che era diventata incontrollabile, sembra essersi ammansita. La metafora zoologica, senza sfumature negative, è utile per descrivere lo stato del Movimento 5 Stelle all'indomani della crisi di governo aperta dal leader della Lega Matteo Salvini. Dopo il nevrotico giro di telefonate di giovedì sera, il capo politico Luigi Di Maio, per la prima volta dopo mesi, non sembra essere sotto assedio. E marcia verso le urne con il tormentone della legge sul taglio dei parlamentari. La strategia, concordata con tutti i capi e i capetti del M5s, prevede il pressing sull'ex alleato usando la clava della guerra alla Casta.

Le ipotesi nel campo dei Cinque Stelle si affastellano in un disorientamento generato dalla mossa, inaspettata per i vertici pentastellati, di Salvini. Di Maio, il cui mandato di capo politico scade tra tre anni, dovrebbe rimanere alla guida del Movimento. Non viene esclusa nemmeno la carta della deroga al doppio mandato, in virtù della fine improvvisa della legislatura. Idea stoppata, almeno pubblicamente, dalla smentita di Riccardo Fraccaro, fedelissimo di Di Maio: «Nel M5s c'è la regola dei due mandati, per me ci sono due mandati. C'è stata una deroga per i consiglieri comunali. Questa è la regola del Movimento». Sul punto sono forti anche le resistenze di Davide Casaleggio. Che già ha dovuto ingoiare il rospo della riorganizzazione voluta dal capo politico e dei cambiamenti sul doppio mandato a livello locale. Con lo strappo alla regola si salverebbe non solo Di Maio ma anche la stragrande maggioranza dello stato maggiore grillino, compresi i parlamentari terrorizzati dalla mancata rielezione. Più che mai aperta è la partita del candidato premier, dove, dicono i rumors, potrebbero giocarsela Giuseppe Conte e Alessandro Di Battista. In caso di timing del voto con tempi più dilatati, all'orizzonte si staglia la possibilità dell'apertura ad un'alleanza con una lista civica alle politiche.

Intanto è partito il fuoco di fila contro l'ex alleato di governo, tutto incentrato sul taglio dei parlamentari. Argomento di cui si è discusso in una riunione a porte chiuse ieri sera a Roma: il M5s potrebbe anche chiedere di anticipare il voto della Camera sulla riforma. Un briefing prima della campagna elettorale, in cui, trapela, Di Battista avrà un ruolo da protagonista come frontman. Presenti al vertice Di Maio, Di Battista, Casaleggio, Paola Taverna, Nicola Morra, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede, Massimo Bugani, Francesco D'Uva, Stefano Patuanelli e Giancarlo Cancelleri. L'ordine di scuderia è di massacrare Salvini da qui alla data del voto: «Salvini, non è così difficile! Vinci la paura - ha proseguito il leader del M5s - supera le pressioni di Berlusconi e dei tuoi alleati. Fai un atto di coraggio, se il coraggio di cambiare ce l'hai veramente». I Cinque Stelle in una nota hanno risposto a Salvini che parlava di tentativi di un patto tra M5s e Pd: «Caro Salvini stai vaneggiando, inventatene un'altra per giustificare quello che hai fatto, giullare».

Da segnalare uno dei rari interventi di Casaleggio: «Salvini sta giocando d'azzardo con la vita degli italiani per un (presunto) tornaconto personale - ha scritto il guru su Facebook - ma soprattutto perché non vuole tagliare le poltrone dei parlamentari».

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