«Una telefonata allunga la vita», recita l'adagio. Ma un messaggino, se sbagliato, può complicarla. E può causare una figuraccia colossale. Succede che i lavoratori della Ericsson di Genova, vadano in delegazione presso la Regione Liguria per chiedere un impegno attivo e garanzie occupazionali in un momento delicato. Tutto normale, ma siamo sotto elezioni e il colpo di teatro non può mancare.
Così la capogruppo del Pd in Regione Raffaella Paita decide di provare il colpaccio: inviare un messaggio al ministro del Lavoro Giuliano Poletti perché intervenga. Ma il tentato colpaccio diventa un triplo, clamoroso, autogol. Per prima cosa, la Paita sbaglia il destinatario e invia il messaggio non a Giuliano Poletti ministro ma a Giampaolo Poletti medico spezzino. Seconda cosa l'interessato è amico fraterno di Giacomo Raul Giampedrone, assessore alle Infrastrutture della giunta Toti. Terza e non ultima, nel messaggio che viene pubblicato in rete, la capogruppo Pd scrive testualmente: «Vorrebbero un incontro con te sul tema cassa integrazione. Anche in vista delle elezioni sarebbe importante concederlo». Boom. Lo screeen shot del messaggio viene reso pubblico e in poche ore fa il giro del web. Contro Paita è un coro di critiche. Quel «Anche in vista delle elezioni» è una figuraccia clamorosa per l'esponente Pd che finisce nel mirino.
Lei si difende, con una nota su Facebook in cui spiega: «Se ho parlato di elezioni imminenti è solo perché non volevo come infatti poi è accaduto che il centrodestra strumentalizzasse la vicenda Ericsson per fini elettorali». Cioè: se lo fanno gli altri è strumentalizzazione. Se lo fa lei, ammettendolo pure, è impegno attivo e concreto.
«È politicamente deprimente chiedere un incontro solo per palesi fini politici - chiosa l'assessore Giampedrone - Questo la dice lunga sul livello del Pd». La prossima volta, se non sui contenuti, Paita starà almeno più attenta sul destinatario del suo messaggio. Perché a volte, un messaggio, ti complica davvero la vita.
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