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"Il governo discrimina...". Ma l'ex grillina "sbaglia" aula

"Il governo si deve interrogare se sia ancora il caso di vessare e di discriminare i ragazzi sani". Imbarazzo in aula durante la discussione delle misure urgenti da adottare per la crisi ucraina

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In corso al Senato la seduta per la conversione in legge del decreto-legge 21 marzo 2022, cioè quello recante misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina.

Una strategia, quella voluta dal governo, per cercare di salvaguardare l’economia italiana sotto più punti di vista: dal contenimento dei prezzi di gasolio e benzina, alle misure in tema di prezzi dell’energia e del gas, al sostegno delle imprese, le misure per il lavoro, il rafforzamento della disciplina cyber, fino all’accoglienza e al potenziamento della capacità amministrativa. Un maxiemendamento che in realtà sta tardando ad arrivare in aula e, dopo già due rinvii, uno previsto per le 17.30 e uno alle 19.00, la decisione è rimandata a domani mattina.

Ed è in questo contesto che il nuovo gruppo parlamentare Cal, fondato meno di 15 giorni fa principalmente da parlamentari del Movimento 5 Stelle si lascia andare a considerazioni completamente estemporanee, nelle parole della senatrice Luisa Angrisani. La parlamentare, completamente distaccata dagli argomenti trattati in sede, prende la parola per un sermone stracolmo di pesanti critiche rivolte al governo, non sulle proposte di tipo finanziario o di salvaguardia dell’economia italiana ma, bensì, sulla “discriminazione” che l’esecutivo ha esercitato sui ragazzi in tempi di pandemia.

Un salto indietro di almeno un anno quello della Senatrice che, in un fiume di parole, si addentra nella relazione tra misure anti-Covid e l’impossibilità per i minorenni di fare sport, a causa di mancata vaccinazione. “I minorenni che non hanno potuto partecipare alle attività sportive sono soggetti ad ansia e depressione”, sostiene la parlamentare citando studi clinici, tra cui quello dell’Ospedale Gaslini di Genova. A prescindere dalla validità della documentazione – che non mettiamo in dubbio – viene da chiedersi cosa c’entri la questione sollevata con la seduta in corso: che Angrisani abbia sbagliato aula, data, o mestiere?

Ma non è tutto: “Il Governo si deve interrogare se sia ancora il caso di vessare e di discriminare i ragazzi sani. I nostri figli hanno vissuto due anni in una società che ha accettato passivamente la discriminazione sociale e la privazione dei diritti fondamentali in nome della salute pubblica – tuona – Noi insegniamo ai nostri figli l’uso della ragione e il rispetto, ma il Paese non hai mai tenuto contro di questi valori durante la pandemia”. Una critica, decisamente non costruttiva, piena di rancore verso l’esecutivo che, a prescindere da come la si pensi sulle misure governative imposte durante la pandemia, in questo momento sta lavorando su tutt’altro argomento.

Un silenzio imbarazzante e imbarazzato, infatti, è piombato in aula dopo queste dichiarazioni, oggettivamente fuori tema e piovute dal cielo: un familiare ostruzionismo tipico dei 5 Stelle che, questa volta, è sprofondato però in quella che sembrerebbe una definitiva impreparazione del nuovo gruppo parlamentare. Gaffe improvvisata, quindi, o mancanza di argomenti?

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