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Il Garante dimezzato. E ora Conte è pronto a depotenziare il suo ruolo nel M5s

Grillini contro il comico: "Pensa prima a se stesso". Giuseppi studia il nuovo statuto

Il Garante dimezzato. E ora Conte è pronto a depotenziare il suo ruolo nel M5s

Molla o non molla? Magari è solo pronto a nascondersi per poi riapparire all'improvviso. Con il probabile rinvio a giudizio del figlio Ciro, torna a galla l'ipotesi di un addio alla politica da parte di Beppe Grillo. Tutto cambia improvvisamente lunedì 19 aprile. Quando Grillo, fondatore del M5s, pubblica sui suoi canali social un video in difesa di Ciro, accusato di violenza sessuale da una ragazza conosciuta in vacanza in Sardegna nell'estate del 2019. Il Garante urla, arruffato più del solito, insinua sulla tempistica della denuncia della giovane, adombra complotti contro di lui. Quel momento tra i Cinque Stelle viene visto come «il discrimine di tutta questa storia». Una vicenda tenuta sotto silenzio per due anni dallo stesso Grillo. Poi l'impulso. «Con quel filmato folle Grillo ha dimostrato che pensa prima a se stesso e poi al Movimento che ha fondato», spiega al Giornale una fonte parlamentare grillina. In effetti, nell'immediatezza della diffusione del messaggio, i pentastellati erano come rintronati da un cocktail di stupore e indignazione. E se all'inizio sembrava prevalere la meraviglia, col passare dei giorni, è cresciuta invece la rabbia nei confronti del fondatore.

Basta indagare sotto traccia all'interno del M5s per scoprire come nessuno voglia difendere l'intemerata di Beppe. «Sono contro di lui anche quelli che hanno avuto paura di prendere posizione», prosegue la nostra fonte. Però, simili a uno smottamento, le reazioni contrarie sono arrivate, seppure tardive. Pensiamo alle frasi di molte parlamentari grilline e di esponenti di governo come Giancarlo Cancelleri. Giuseppe Conte, leader designato, ha stigmatizzato il comico. Danzando sul filo del cerchiobottismo, ma lo ha fatto.

Il Garante si è trovato da solo proprio dopo il suo periodo di massima influenza politica. Con due maggioranze sbloccate dallo stallo grazie ai suoi interventi. Così c'è chi ipotizza che possa nascondersi. Non proprio un ritiro dalla politica. Più che altro una eclissi, come quella cominciata a novembre del 2014. Grillo allora nominò il direttorio, spiegando di essere «stanchino». Poi c'è stata l'era di Luigi Di Maio, adesso il vuoto di potere da riempire. Ma a breve Conte prenderà in mano le redini del M5s. Grillo sarà libero di affrontare il processo accanto al figlio. «Tanto se c'è un problema basta che fa una telefonata a Conte», spiegano gli stellati. Lo stesso ex premier sta confezionando uno Statuto che limita al massimo l'influenza del Garante. Tra i due nelle ultime settimane non sono mancati i dissidi: dal simbolo, che Conte avrebbe voluto cambiare, alla questione del 2X1000. Una risorsa fondamentale per finanziare il nuovo partito, il cui ricorso è stato messo in stand-by da un veto di Grillo. Ma l'avvocato è pronto a tornare alla carica. E tutti si attendono una mediazione sul limite dei due mandati. Ogni deroga è stata stoppata dal fondatore. Stavolta Conte è stato d'accordo. Allo stesso tempo, il giurista di Foggia sa benissimo che non può fare a meno di trovare una quadra con i big.

Grillo, dopo il famigerato video, si è ritrovato con un potere di veto indebolito. «Beppe ormai è visto diversamente rispetto a prima perché con quel video ha fatto arrabbiare parecchi», dice al Giornale un deputato alla seconda legislatura. Circostanza che potrebbe aprire un'autostrada verso la ridiscussione della regola dei due mandati. Nell'immediato futuro si prospetta un Movimento senza Davide Casaleggio e con un Grillo di nuovo in disparte, fortemente ridimensionato. Mentre pare che il Garante voglia sparire per ricomparire senza preavviso, continuano a circolare le indiscrezioni su un nuovo movimento di Casaleggio. In tanti notano il cambio di aspetto del Blog delle Stelle, gestito dal guru. Nel sito non ci sono più riferimenti al M5s. Via il simbolo, modificati i colori. In homepage c'è un video dell'«attivista politico» Alessandro Di Battista. La geografia grillina è irriconoscibile. Casaleggio è fuori dalla porta, l'azzimato Conte sarà il capo politico.

Per completare la rivoluzione ci mancava solo Grillo con la tentazione del passo indietro.

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