Gas, Salvini sta con Mosca E Grillo flirta con Pechino

Tensione nel governo sul dossier energia: Lega e Cinque Stelle critici sulle posizioni di Ue e Usa

Gas, Salvini sta con Mosca E Grillo flirta con Pechino

Il dossier Russia-Ucraina rischia di acuire le divisioni nella maggioranza di governo. Motivo per cui il presidente del Consiglio Mario Draghi gioca d'anticipo. Chiusa la parentesi Quirinale, il capo dell'esecutivo italiano ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Federazione russa Vladimir Putin. L'Italia, al netto della sua consolidata collocazione atlantista, non può ignorare la propria dipendenza energetica da Mosca: importiamo il 90% dell'energia che consumiamo e la Russia copre il 40-43% del nostro import di gas. La mossa di Draghi è quella di assumere in capo a Palazzo Chigi la gestione del dossier, evitando posizionamenti politici tra i partiti. Nella telefonata il premier ha confermato l'impegno dell'Italia «per una de-escalation delle tensioni alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi. Sono stati concordati un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l'esigenza di ricostruire un clima di fiducia».

Il presidente russo Putin ha ribadito l'intenzione di Mosca di «continuare a sostenere stabili forniture di gas all'Italia». É però sul piano interno che la gestione del dossier crea instabilità nell'esecutivo. Il Pd è schierato per la linea Biden. Che rischia di portare dritto al conflitto. Nella maggioranza, Lega e Cinque stelle spingono per una posizione di neutralità. Puntando ad evitare lo strappo con Mosca. Il caso Gheddafi insegna. Una strada (il muro contro muro) che sembra, in questa fase, la privilegiata in Europa. Da qui l'alt di ieri che giunge dal fronte della Lega: «Mentre l'Europa congela i rapporti con la Russia, lasciando imprese e famiglie a rischio blackout, Putin garantisce enormi quantita' di gas a Pechino. Strategia geniale» fanno trapelare fonti del Carroccio.

E sulla linea filo russa anche la posizione assunta (indirettamente) dal garante del M5S Beppe Grillo sul suo blog. Il comico rilancia un articolo«Pechino 2022» a firma Fabio Massimo Parenti nel quale si elogiano i giochi invernali in Cina. Ma soprattutto si accusano «alcuni Paesi, pochi ma influenti, che hanno tentato di inquinare questo evento internazionale attraverso campagne diffamatorie ad hoc. Con il solo fine di acuire, pericolosamente, la competizione geopolitica, in sfregio alle difficoltà che il mondo continua ad affrontare». «Politicizzare i Giochi olimpici - riporta l'articolo - è un modo cinico ed ignorante di sprecare opportunità uniche per creare un ambiente pacifico e solidale a beneficio della popolazione mondiale». Un endorsement al regime di Pechino, che sta svolgendo un ruolo chiave di appoggio a Putin nel conflitto con Usa e Ucraina. Un'altra spinta verso la conservazione dei rapporti con Mosca. Mentre il leader (sulla carta) dei grillini Conte resta in silenzio. Sul fronte interno, si muove il ministro degli Esteri Luigi di Maio che ieri ha avuto un «lungo e fruttuoso» colloquio telefonico con l'omologo francese Jean Yves Le Drian.

I due ministri - nel ribadire sostegno all'integrità territoriale e alla piena sovranità dell'Ucraina - hanno condiviso l'impegno a proseguire sulla strada del dialogo con la Russia, mantenendo unito il fronte europeo nella definizione di una risposta comune in funzione deterrente che sia al contempo efficace e sostenibile.

Il ministro di Maio ha espresso «l'auspicio di una risposta positiva da parte di Mosca alla disponibilità alleata ad avviare un confronto serio e concreto per risolvere la crisi, sottolineando al contempo come occorra lavorare per evitare una spirale escalatoria che ridurrebbe i margini dell'iniziativa politica e diplomatica».

Di Maio e il suo collega di governo Lorenzo Guerini, ministro della Difesa, saranno in audizione martedì alla Camera dei Deputati. La politica italiana prova a giocare la partita nella crisi Ucraina.

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