Gay, strateghi e animalisti: i jolly di Marine

Tra i fedelissimi Philippot, omosessuale acchiappavoti. Unico difetto? Nemico di Marion

Gay, strateghi e animalisti: i jolly di Marine

«Streghe», strateghi e un gay acchiappavoti. Chi sono i lepenisti più influenti per Marine 2017? Come si comportano i sopravvissuti del Front? Quali pronti a governare? Il personalismo della leader sembra avviato a un crescendo parossistico, ma bisogna ricordare che madame Le Pen non è un alieno caduto dallo spazio. Né il suo progetto è frutto di una candidatura improvvisata. Il capo della campagna Marine 2017 è l'uomo della fase 2: David Rachline, 29 anni portati abbastanza male, lo stratega. Tutto fuorché televisivo, Marine si fida al punto da essersi sbilanciata su un suo incarico: «Farà certamente parte della squadra di governo».

Ma chi è Rachline, ombra di Marine? Sindaco di Frejus, il più giovane senatore eletto della storia francese, simbolo della vittoria alle municipali del 2014, a settembre lascia tutto e va a lavorare a Parigi per Marine 2017. È il volto nuovo a danno di molti uomini della destra radicale d'altri tempi. Qualcuno è rimasto. Bruno Gollnisch, figura storica, il tesoriere Wallerand de Saint-Just, Joëlle Mélin o Jean-Michel Dubois. Tutti hanno sostenuto Marine nel confronto col padre. Premiati, ma non protagonisti. Contano quasi meno della nipote Marion Maréchal-Le Pen e della sua corrente cattolico-identitaria. Deputata 27enne, è amatissima dalla base, è utile per selfie e pagine dei giornali, ma Marine ha escluso ogni suo possibile incarico governativo: non va d'accordo con Philippot.

L'onnipresente Florian Philippot, gay dichiarato è l'acchiappavoti del nuovo Front. Numero 2 del partito lui lo è davvero. Non come l'eurodeputato-vicepresidente Louis Alliot, 47enne di Tolosa, che conta solo in tv. È il suo compagno e neanche per lui ci sarà un posto di governo. Niente partito-famiglia. Così è Philippot che tira le fila, 35 anni, dirige informalmente il comitato strategico della campagna per l'Eliseo. L'organismo ristretto a 34 membri del Front National dove solo pochi contano. Philippot non ha mai nascosto propositi ispirati al gollismo, né idee sovraniste passate dai programmi della sinistra. Parla al momento giusto e lascia che sia la leader ad assorbire idee fatte emergere nel frattempo. Si è impuntato solo una volta: quando ha convinto Marine a non partecipare alla manifestazione in difesa della famiglia tradizionale, portando al Front anche voti «di genere».

Sempre Philippot, ha portato in alto nel Front la «strega» 47enne Sophie Montel, nota per il suo animalismo militante a cui Marine attinge. È una degli eurodeputati sottoposti alle procedure per recuperare i soldi legati agli assistenti Ue. Potrebbe avere un ruolo di governo. Gaëtan Dussausaye, 22 anni, voluto da Philippot per «professionalizzare» la componente giovanile del Front, è arrivato nell'ottobre 2014. Chitarra elettrica e chioma fluente, era il leader di un gruppo metal, i Bursting Creepy. Ma quando nel 2011 entra nel Fn, diventa uno dei protagonisti della «dédiabolisation». Da ottobre è in squadra e non è più uscito. Se la platea di Marine oggi è in buona parte Under 35, lo deve anche a lui.

Conta anche la voce di Catherine Griset, capo di gabinetto e migliore amica di Marine, pure lei sotto accusa per gli assistenti Ue, di Jean-Lin Lacapelle, che ha contribuito a strutturare il partito. Éric Domard, ex giornalista e consigliere speciale, chiude il cerchio magico. Esperto del web, è lui che preme il grilletto su Macron iniettando la rete con tutto ciò che lo può danneggiare.

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