"A Gaza c'è Hamas, non una democrazia. La sinistra italiana continua a sbagliare"

Il segretario Radicale Maurizio Turco: "Non sanno di cosa parlano..."

"A Gaza c'è Hamas, non una democrazia. La sinistra italiana continua a sbagliare"
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Uno Stato di Palestina? "Di cosa parlano oggi non si è capito". Ma la sinistra italiana è a favore... "Lì hanno un problemino e purtroppo certe posizioni non muoiono mai". A parlare, in un'intervista al Giornale, è il segretario del Partito Radicale transnazionale, Maurizio Turco.

Favorevole o contrario al riconoscimento dello Stato palestinese?

"Di cosa parlano non si è capito. C'è una situazione chiara, da una parte c'è Hamas che controlla la Striscia di Gaza. È lì Hamas ha vinto le elezioni e quelli di Fatah, il partito di Abu Mazen, o sono scappati oppure li hanno ammazzati. In Cisgiordania, alle elezioni comunali del 2022, la sinistra dell'Olp e Hamas si sono accordati e hanno messo in forte difficoltà l'Anp. Di quale Palestina parlano? Abu Mazen ha definito figli di cane quelli di Hamas e ora dovrebbero stare insieme? Non si può fare uno Stato democratico con l'Anp solo perché ha riconosciuto Israele. E se tra un anno fanno le elezioni e Hamas vince? Hamas considera gli altri traditori perché hanno rinunciato al terrorismo. Questo Stato palestinese chi è? Che tempi si danno per fare crescere una coscienza democratica? Quello che manca una centrale internazionale delle democrazie. Bisogna ripartire dalla costruzione delle democrazie".

A Gaza, però, adesso c'è una situazione drammatica.

"A Gaza le agenzie che stanno sul territorio se non fanno quello che dice Hamas non potrebbero operare. Oltre all'Onu, non c'è una Ong che abbia una interlocuzione con qualcuno che dice che con Israele si deve dialogare e che lì può esistere. Quelle che escono dalla Striscia di Gaza sono informazioni tutte mediate da Hamas".

Tutto il centrosinistra italiano è per il riconoscimento della Palestina

"Loro hanno un problemino da quelle parti. D'Alema quando andò dagli esponenti di Hezbollah, lui rivendicò quella cosa come gesto di apertura e dialogo. L'altro precedente è il Lodo Moro, da lì è venuto fuori un metodo politico, quello dei furbi, che dice mentre questi fanno attentati ovunque noi ci mettiamo d'accordo e diciamo non ti facciamo niente e tu non ci fai niente'. Certe posizioni non muoiono mai. Io capirei le bandiere palestinesi sventolate oggi se l'8 ottobre avessero sventolato quelle israeliane".

Vede lo stesso metodo anche sull'Ucraina?

"È lo stesso pacifismo comunista dell'inizio del secolo. Quando Hitler annesse i Sudeti, in Gran Bretagna c'erano i pacifisti col cartello Hitler non ci ha fatto nulla. Loro hanno il concetto di pace tra gli Stati ma il concetto dovrebbe essere quello di pace negli Stati. Dei cittadini sotto una dittatura non interessa a nessuno".

E che ne pensa della

riforma della giustizia e della separazione delle carriere?

"Siamo contenti che sia stata fatta, auspichiamo che sia solo la prima delle riforme della giustizia. Il governo abbia il coraggio di andare fino in fondo".

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