Genitori di Kata via dall'hotel. Interrogatori e caccia al Dna

Genitori di Kata via dall'hotel. Interrogatori e caccia al Dna
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Firenze - Alle 15 di oggi pomeriggio sarà passata una settimana dalla sparizione della piccola Kataleya Alvarez, 5 anni, la bimba peruviana scomparsa dall'ex hotel occupato in cui viveva con la mamma e il fratellino nel quartiere di San Jacopino a Firenze. Gli inquirenti continuano a interrogare gli abitanti della struttura - prima i genitori di Kata, ascoltati a lungo dai pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, poi altre due donne - alla ricerca di elementi utili: ieri mattina è toccato a una romena e a una peruviana. Ancora non ci sono indagati per il sempre più probabile rapimento della piccola, ma tra via Boccherini e via Maragliano la situazione resta piuttosto tesa. I genitori di Kataleya non abitano più lì: da ieri sono stati trasferiti in un alloggio messo a disposizione del Comune, per sottrarli alla situazione esplosiva dell'ex hotel.

Ieri un uomo avrebbe chiamato la mamma Kathrina con un numero anonimo, facendole ascoltare alcune parole confuse pronunciate da un bambino (o una bambina) che subito dopo è scoppiato in lacrime. La donna non è riuscita a riconoscere la voce di Kataleya, ma ha accusato un nuovo malore e ha avuto bisogno di cure mediche. La telefonata è al vaglio degli inquirenti. Sempre ieri, nella struttura occupata è tornata la scientifica con il luminol, prelevando anche un pettine e lo spazzolino della bambina, da cui estrarre tracce di Dna. La procura ha incaricato il genetista Ugo Ricci, dell'Istituto di medicina legale di Careggi. Forse un atto dovuto in vista del prosieguo delle indagini o forse gli inquirenti hanno in mano altri campioni da comparare. Secondo gli investigatori, è possibile che Kataleya sia stata portata via dopo essere stata nascosta in un trolley o un borsone, che potrebbe anche essere stato lasciato per qualche tempo nei locali del vicino condominio dove martedì ci sono stati controlli a tappeto.

Secondo alcuni residenti «una volta a settimana dall'ex hotel spediscono le valigie con furgoni bianchi». L'avvocato difensore della mamma di Kata, Daica Rometta, ha rinunciato all'incarico per «reiterate interferenze esterne».

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