Genova - Genova per noia non sa ancora cosa votare. Nel sabato del villaggio c'è il sole e vince una sola certezza: è la voglia di scappare dalla città, ripiegare su una spiaggia affollata e disertare le urne.
«Una sola cosa coincideva in tutti i sondaggi: il partito del non voto è almeno al 50 per cento, nella nostra rilevazione arrivava al 58 per cento e riguardava soprattutto le persone più anziane», racconta Massimo Righi. È il direttore de Il Secolo XIX, scende dall'albero, smette di raccogliere le amarene con le figlie e cerca una lettura di quello che potrà accadere oggi. È nato cronista, racconta imparziale quel che hanno visto i suoi: «Non si può e non voglio azzardare previsioni, ma sento che potrà esserci una sorpresa».
Prima che sui sondaggi scendesse il blackout non ne usciva uno dove mezza previsione coincidesse. La maggioranza delle rilevazioni mettevano un passo davanti agli altri Gianni Crivello, il candidato del Partito democratico. E l'altra indicazione raccontava, racconta, che il laboratorio del centrodestra può ottenere a Genova quello che aveva ottenuto in Liguria, scalzando il dominio del centrosinistra grazie a una forza ampia, con Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia uniti. Per questo Marco Bucci ha buone possibilità di andare al ballottaggio e poi battere Crivello, assessore uscente alle Manutenzioni nella giunta arancione di Marco Doria, lunga militanza rossa, zazzera bianca e parlata grigia.
Un'altra sorpresa, certo, potrebbe essere l'ingresso tra i «magnifici due» di Luca Pirondini, uno dei tre candidati emersi dall'esplosione dei Cinque Stelle, l'unico riconosciuto dal comico Beppe Grillo. «A me sembra impossibile che vada al ballottaggio il candidato M5s, anche se mi risulta che Grillo abbia puntato forte su Genova ed è per questo che ha chiuso la campagna elettorale con Di Maio», racconta Paolo Becchi, genovese, già ideologo grillino, ora decisamente incarognito. Venerdì al comizio di Grillo c'erano trecento persone, «un flop» dicono gli avversari, ma sanno che pochi di più erano presenti alla chiusura di Bucci e in meno hanno applaudito l'ultimo appello del candidato Crivello, sostenuto pure da Maurizio Martina, ministro dell'Agricoltura.
Così, forse per battere la noia, durante il comizio di venerdì Di Maio ha attaccato Marika Cassimatis, la vincitrice della «comunarie» poi ripudiata. «Querelo Di Maio», annuncia Cassimatis.
Ha poco da perdere, nel pulviscolo (penta)stellare finirebbe terza, davanti arriverebbe anche Polo Putti, consigliere comunale uscente, altro deluso dal grillismo. «Io comunque voterò Marco Mori, un avvocato che andrà in consiglio comunale per rompere le scatole a tutti, su ogni cosa», annuncia Becchi. Cosa non si fa per sconfiggere la noia.
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