Città che vai, farsa grillina che trovi. Da Monza a Genova, le primarie del Movimento 5 Stelle palesano numeri risibili, rinunce, polemiche e strascichi al vetriolo. A Genova martedì è andato in scena lo spareggio tra i due candidati sindaco. Da una parte l'orchestrale Luca Pirondini, vicino all'establishment cittadino e preferito di Grillo, e la dura e pura Marika Cassimatis, portabandiera del Movimento «delle origini». A sorpresa è stata proprio lei ad imporsi, con la bellezza, si fa per dire, di 362 voti, 24 in più dello sfidante che non l'ha presa bene. Sull'esito aleggia infatti l'ombra dei dissidenti che proprio a Genova poche settimane fa si sono sfilati dal Movimento in polemica aperta con i vertici. In un post su Facebook Pirondini attacca: «Chiederò che vengano resi pubblici i nomi e numeri dei votanti», certo che al voto abbia partecipato anche chi, di fatto, è ormai fuori dal partito. Non finisce qui, dunque, mentre a Monza le «comunarie» sono passate da farsa a burla. La candidata vincente Doride Falduto, impostasi con appena 20 voti, ha improvvisamente deciso di lasciare la corsa per «sopraggiunti impegni personali».
Così si è giustificata, ma sono in molti a pensare che il passo indietro sia orchestrato da Grillo & C., per nulla felici dell'esito del voto. Al suo posto correrà Giovanni Danilo Sindoni che di voti, anzi, di clic, ne aveva raccolti ben 17. Comunque vada sarà una farsa.
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