Gentiloni lancia un'alleanza per salvare il Pd

L'ex premier si propone come federatore del centrosinistra: "Un argine all'ondata populista"

Gentiloni lancia un'alleanza per salvare il Pd

Roma - Era atteso e da molte parti persino invocato. Ma fino a ieri aveva preferito tenersi in disparte, senza prendere parte al dibattito interno al centrosinistra né tantomeno al braccio di ferro in corso con il governo su un tema sensibile come quello dell'immigrazione. Alla fine, però, Paolo Gentiloni ha deciso di rompere gli indugi. E lo ha fatto con parole chiare, prendendo una posizione che nei prossimi giorni è destinata ad indirizzare il dibattito interno non solo al Pd ma a tutta l'area di centrosinistra.

«Noi spiega l'ex presidente del Consiglio durante la trasmissione Otto e mezzo - dobbiamo ripartire da un'alleanza per l'alternativa». Insomma, è necessario «mettere in pista un'alleanza molto ampia, di cui faccia parte anche il Pd e che abbia un contenuto civico». Ed è su questo fronte che vorrebbe spendersi l'ex premier, senza rimanere imbrigliato nel recinto più stretto del Pd (e delle sue continue liti). «Il mio contributo spiega vorrebbe essere più che sulla rinascita del Pd sul tessuto di un'alleanza più vasta». L'obiettivo è quello di creare un «argine» che respinga «l'ondata populista». L'alleanza potrebbe essere con Calenda, ad esempio, se nasce una nuova realtà innovativa. Vedo il ritorno del campo del centrosinistra come prima area politica di questo Paese. Dobbiamo cambiare tutte le facce, far rinascere questo partito, ma costruire un campo di centrosinistra largo».

Rilanciare e, se necessario, rifondare. Ma non rottamare. Insomma, Gentiloni non concorda con Calenda sulla necessità di andare oltre il Pd. «Figuriamoci se bisogna scioglierlo, se ne convincerà anche lui che il Pd deve rinascere. Deve far tutto fuorché morire perché ora abbiamo bisogno di argini», aggiunge l'ex presidente del Consiglio che da ieri è di fatto sceso in campo come possibile federatore dell'area di centrosinistra.

Sui vitalizi, invece, Gentiloni ha punzecchiato M5s. «La cosa che mi da un po' ai nervi - dice - è la predica antipolitica dal pulpito delle stanze del potere». «Se stai al potere, non fare il Masaniello», aggiunge. Poi un affondo su Luigi Di Maio: «Introduciamo la dignità per decreto, poi ci accorgiamo che non ci sono coperture e la dignità viene rimandata. Ma è serio tutto questo?».

Infine un passaggio sul tema immigrazione tessendo le lodi dell'ex ministro dell'Interno: «Abbiamo gestito l'emergenza migratoria che nel 2015 era fuori controllo. È stato fatto un lavoro straordinario dal mio governo, dal ministro Minniti e dalle nostre forze di polizia».

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