Tra la guerra in Ucraina e la crisi economica, gli italiani cercano risposte. E ad avere la peggio è l’esercutivo guidato da Mario Draghi. I numeri parlano chiaro: “Quando ha varato il governo, Draghi aveva un indice di fiducia superiore al 60%, e ora viaggia intorno al 48%”, le parole di Alessandra Ghisleri ai microfoni di Libero.
Il gradimento nei confronti del primo ministro resta ancora elevato, quasi un italiano su due, ma il calo di fiducia nei suoi confronti è altrettanto evidente. Stesso destino anche per il governo, che si attesta al 40%: “Un dato buono, proprio perché siamo in un periodo così complicato. Nell'aprile del 2022 ha toccato anche punte del 50%, mentre Draghi stava al 55%”.
Il ribasso della fiducia nei confronti di Draghi è legato inevitabilmente alle posizioni degli elettori meno legati alla figura del premier. La fondatrice di Euromedia Research ha citato i sostenitori di Movimento 5 Stelle e Lega. Tra i grillini, solo un elettore su tre dà fiducia all’ex presidente della Bce. Per quanto riguarda il Carroccio, l’indice di gradimento nei confronti di Draghi è pari al 40%. Questa l’analisi della Ghisleri: “Non a caso, M5S e Lega sono i due partiti che più sentono le fibrillazioni causate dallo stare al governo, e si chiedono se convenga restarci o no”.
Passando ai partiti, riflettori accesi sul M5s. Complice la scissione, i grillini hanno perso ulteriore terreno. Oggi si collocano intorno all’11%, la frammentazione all’interno del Movimento non aiuta e molto dipenderà dall’atteggiamento nei confronti del governo. “Nel Movimento matrici integraliste convivono ancora con matrici più moderate, e Conte deve riuscire a trovare un collante che le tenga tutte insieme e che parta da lui”, il giudizio dell’esperta.
Uno dei passaggi più interessanti dell’intervista alla Ghisleri è legato al centrodestra. “Ogni lite tra i partiti di una coalizione, o all'interno dei partiti stessi, genera difficoltà di comprensione”, ha esordito la sondaggista, ponendo l’accento sulla Lega. Salvini è al centro di un dibattito interno e deve fare i conti con la competizione con FdI. Una sfida, quella con la Meloni, che spinge gli elettori del Carroccio “a rifugiarsi nell'astensione e altri a guardare con interesse Fratelli d'Italia”. Ma non è tutto:“Pure chi si muove tra questi due partiti sembra avvantaggiarsi della situazione: Forza Italia è cresciuta di qualche punto percentuale”. Gli azzurri sono stimati all’8,3%, ma il ritorno di Silvio Berlusconi in prima linea potrebbe significare risultati a due cifre. La Ghisleri è netta: “Non mi stupirei. Il terreno elettorale è molto flessibile e malleabile”.
Le politiche del 2023 sono sempre più vicine e i sondaggi di oggi parlano chiaro:“Se si votasse oggi, la possibilità di vittoria del centrodestra sarebbe solida, perché la somma algebrica dei voti dei partiti che lo compongono garantisce la conquista della maggioranza dei seggi in Parlamento, anche
grazie alla scissione di Di Maio dai Cinque Stelle”. Entrando nel dettaglio dei numeri, la coalizione composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia avrebbe 206 seggi (su 400) alla Camera e 103 (su 200) al Senato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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