"Già bruciati 145 miliardi" Moody's: aria di patrimoniale

Bankitalia è preoccupata: «Le famiglie si stanno impoverendo». L'agenzia di rating: l'Italia è a rischio

Quando i mercati finanziari vanno male a pagare il prezzo sono le famiglie. Il calo del valore dei titoli di Stato, come quello che sta sperimentando l'Italia, erode la ricchezza dei piccoli risparmiatori. A ricordarlo ieri è stata la Banca d'Italia nell'ultimo rapporto per la stabilità finanziaria.

Secondo l'istituto guidato da Ignazio Visco: il calo dei prezzi delle attività finanziarie nei primi sei mesi dell'anno «ha determinato una riduzione del valore della ricchezza» delle famiglie del 2 per cento, «poco meno di 85 miliardi» rispetto alla fine del 2017.

L'arco di tempo preso in esame comprende i primi mesi del governo guidato da Giuseppe Conte, più 4 mesi dell'esecutivo Gentiloni. Come dire, il problema viene da lontano. Ma, precisa Bankitalia, «negli ultimi mesi il peggioramento dei corsi azionari e obbligazionari si sarebbe riflesso in un'ulteriore perdita di valore di circa l'1,5 per cento», cioè circa 60 miliardi per un totale di 145. Colpa delle «tensioni sui mercati» che hanno intaccato il valore di «obbligazioni pubbliche e private, azioni, fondi comuni, fondi pensione e alcuni prodotti assicurativi». Non è un problema solo per pochi ricchi, spiega il rapporto. Gli investimenti in queste attività finanziarie incidono «per una frazione non trascurabile (circa il 25 per cento) anche sulla ricchezza dei nuclei con redditi più bassi».

La perdita di valore ha colpito i Btp, in particolare da quando è in carica il nuovo governo. «Da maggio i rendimenti dei titoli di Stato italiani hanno subito un marcato e persistente rialzo e il valore medio di mercato dei titoli in circolazione si è ridotto di circa il 9 per cento».

Un fenomeno tutto politico. «L'incertezza sull'orientamento delle politiche economiche e di bilancio ha determinato forti rialzi dei rendimenti dei titoli pubblici» ai quali hanno «contribuito timori degli investitori riguardo a un'ipotetica ridenominazione del debito» in un'altra valuta.

Con tutte le cautele, visto che si tratta di un documento tecnico, sembra chiaro il messaggio al governo di Lega e M5s. Le tensioni sui mercati finanziari rischiano di creare più poveri, danneggiare anche banche e assicurazioni e vanificare gli effetti delle politiche di spesa che sono il marchio di fabbrica di questo esecutivo, quindi riforma delle pensioni e reddito di cittadinanza: il «rialzo dei tassi di interesse sul debito pubblico registrato da maggio rischia di vanificare l'impulso espansivo atteso dalla politica di bilancio».

L'aumento dello spread nel 2019 potrebbe costare alle casse dello Stato 5 miliardi di euro. Quello che resta delle politiche di governo è «una patrimoniale», commenta Renato Brunetta economista di Forza Italia, riferendosi alla perdita di valore delle attività finanziarie. Senza contare la fuga di investitori esteri e il rischi per la tenuta del debito pubblico.

I rischi legati all'Italia emergono anche in un commento di Moody's sulla situazione italiana. L'agenzia di rating «non si aspetta una crisi» per la raccolta di finanziamenti da parte del Governo, ma, come Bankitalia, osserva come da mesi gli investitori esteri si stanno sbarazzando di titoli di stato italiani.

Di questo passo i risparmiatori italiani dovranno probabilmente avere un ruolo più importante nel fornire finanziamenti al Governo. Quindi un debito pubblico quasi esclusivamente in mano italiane. Come vuole il governo, ma come sognano anche gli economisti tedeschi, che vorrebbero un prestito forzoso sui risparmi italiani.

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