Giù tamponi e casi, ma altri 364 morti

Eseguiti solo 67mila test con 11.831 positivi. Aumentano i ricoveri

Giù tamponi e casi, ma altri 364 morti

È iniziato male l'anno del Covid-19 in Italia. Il numero dei contagi aumenta non tanto in termini assoluti (a causa della scarsità di tamponi fatti durante questi giorni festivi) quanto in rapporto proprio ai test effettuati. Gli 11.831 nuovi casi registrati ieri sembrano pochi, ma sono addirittura il 17,61 per cento degli appena 67.174 tamponi effettuati. Si tratta del dato più alto delle ultime settimane, basti pensare che il giorno di Capodanno la percentuale si era fermata al 14,10. Certo, in questi giorni è probabile che vengano fatti test su un campione più mirato, ciò che di solito aumenta il target, ma non ci si può non preoccupare.

Anche sul fronte ospedaliero le cose non vanno bene. Da qualche giorno la curva è tornata a salire per quanto riguarda i ricoverati totali (25.517, +142), quelli poco gravi in reparti ordinari (22.948, +126) e anche quelli che sono in terapia intensiva (2.569, +16). Questo ultimo dato è quello che preoccupa di più. Il numero di pazienti gravi infatti è sceso progressivamente per circa un mese dopo il picco della seconda ondata (i 3.848 del 25 novembre). Ora questa discesa si è interrotta e presumibilmente andiamo verso un periodo in cui le aree di massima sicurezza dei nostri ospedali torneranno a riempirsi. Il record di occupazione delle terapie intensive da parte dei malati Covid-19 è dello scorso 3 aprile, in piena prima ondata, con 4.068. Anche gli attualmente positivi sono tornati da qualche giorno ad aumentare: ieri erano 577.062, e sono 2.295 in più rispetto al primo giorno dell'anno.

Capitolo morti: ieri la giornata non è stata particolarmente drammatica, con 364 nuovi decessi, meno dei 462 registrati il primo giorno del 2021 e dei 555 con cui si era chiuso il 2020. Va ricordato come sempre che il dato dei decessi, per quanto doloroso, è forse il meno significativo tra tutti gli indicatori presi in considerazione quotidianamente, perché legato a vicende che si svolgono nel corso di settimane e di mesi. I morti di ieri infatti possono essere stati contagiati molto tempo fa e ciò rende questo numero poco elastico e significativo della situazione attuale. I morti complessivi dall'inizio dell'emergenza sanitaria è di 74.985, con la Lombardia nettamente avanti a tutti con 25.281 decessi (oltre un terzo del totale nazionale).

Veniamo ora alla distribuzione regionale dei nuovi contagi. Come da qualche settimana in testa c'è il Veneto, con 3.165 nuovi casi, davanti all'Emilia-Romagna con 2.035, alla Lombardia con 1.402 e al Lazio con 1.275. Tutte le altre regioni e province autonome sono sotto quota mille.

Come sempre però conta molto il raffronto con i tamponi effettuati, e qui è ancora il Veneto la pecora nera con una percentuale di test positivi su quelli refertati del 26,89. Fa ancora peggio però l'Emilia-Romagna con uno spaventoso 38,53. Meno proeccupante il dato lombardo: 11,92.

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