Gli inquirenti non hanno dubbi: quella di Francesco Indino - 52 anni piccolo autotrasportatore e commerciante (per sbarcare il lunario) dell'Astigiano - è stata un'aggressione studiata nei minimi particolari. Solo chi conosceva bene l'uomo e le sue abitudini, poteva infatti agire in maniera così rapida e soprattutto in un luogo quasi «sicuro».
Erano da poco passate le cinque di ieri mattina quando l'Indino ha parcheggiato la sua automobile a Campo del Palio, per poi dirigersi verso il camion che lasciava sempre nella piazza più famosa della città, la sera prima, una volta finite le consegne di frutta e verdura. L'uomo, con il suo camion frigo, lavorava per un'azienda di ortofrutta di Costigliole d'Asti. Un percorso che Indino ripeteva ormai da tempo, ed è proprio in quel momento, in una piazza ancora deserta e con la complicità del buio, che qualcuno, due uomini o forse anche di più, lo hanno affrontato.
Nessuno ha visto né sentito nulla, almeno secondo una prima ricostruzione della polizia che sta conducendo le indagini, dirette dal pubblico ministero Valeria Ardoino. Il primo ad essere sentito dagli inquirenti, come testimone, è stato il passante che ha avvertito il 113 dopo aver visto, riverso a terra, il corpo del camionista. Non è quindi certo se l'assassino - o come è più probabile, gli assassini - abbiano aggredito l'autotrasportatore appena arrivato in piazza, cogliendolo di sorpresa, o se prima ci sia stato un litigio. Indino è stato trovato morto, accanto al suo camion, con il cranio fracassato da un oggetto metallico, molto probabilmente un cric. le piste investigative sono diverse ma fin da subito sarebbe stato escluso il movente della rapina, visto che nella tasca dei pantaloni, la vittima aveva ancora il portafoglio con denaro e documenti, inoltre il camion non trasportava nulla di valore e comunque anche lì non mancherebbe nulla.
Esclusa quindi questa pista, gli investigatori stanno rivolgendo le loro attenzioni al mondo del lavoro, all'ambiente familiare e alle sue frequentazioni. Francesco Indino, che ha dei piccoli precedenti penali, è originario di Bari, ma da anni abita a Montechiaro d'Asti, dove conviveva con una donna di origini romene e i suoi due figli. Le indagini sono appena iniziate e gli uomini della squadra mobile, diretta da Loris Petrillo, prenderanno visione al più presto delle immagini registrate dalle telecamere presenti in quella zona, nel cuore della città di Asti: è possibile, infatti, che abbiano ripreso, almeno in parte, la scena dell'omicidio. Inoltre sono già state ascoltate, come persone utili alle indagini, commercianti ed ambulanti che conoscevano la vittima e potrebbero essere in grado di fornire elementi utili per dare un volto e un movente agli assassini di Francesco Indino, per un caso che fin da subito si è tinto di giallo.
«Si tratta di un omicidio particolarmente efferato - spiega il dottor Petrillo, capo della Mobile -, stiamo ancora valutando alcune ipotesi ma pare certo che si tratti di un regolamento di conti, per questo stiamo seguendo alcune piste, scartandone altre». Al vaglio soprattutto le frequentazioni di Indino: amicizie pericolose e forse qualche qualche «sgarro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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