Il giallo dei sondaggi sul Campidoglio

"Bertolaso fermo al 6%", ma la Ghisleri smentisce. E Berlusconi non arretra: pronto alla campagna elettorale con Mister Emergenze

Il giallo dei sondaggi sul Campidoglio

Roma - Berlusconi torna a Roma dopo settimane di assenza e cerca di sbrogliare la matassa legata al candidato sindaco. Per ora si resta fermi su Bertolaso e le prossime ore potrebbero essere quelle decisive anche se dopo un faccia a faccia con il Cavaliere, lo stesso Bertolaso assicura: «Il presidente mi ha rinnovato il suo appoggio incondizionato ribadendo che io sono il candidato migliore per governare Roma». Punto. Non solo: a giorni Berlusconi si presenterà accanto al suo candidato per un evento elettorale. Insomma, il Cavaliere ci metterà la faccia.

A complicare il quadro c'è il giallo dei sondaggi. Le prime indiscrezioni parlavano di un Bertolaso molto basso a fronte di una Meloni in gran spolvero, data addirittura al ballottaggio contro la grillina Raggi. Qualcuno aveva parlato addirittura di un 6% per mister Emergenze ma il dato è stato smentito. Prima da chi l'analisi l'ha fatta, Alessandra Ghisleri di Euromedia Research: «Bertolaso al 6%? Smentisco, non sono dati veri, noi abbiamo fatto un sondaggio per Berlusconi ma non aveva quei dati - giura a Un giorno da pecora - Ho consegnato un sondaggio qualitativo, legato a ciò che possono pensare le persone di fronte ad una situazione cosi confusa». E poi, sul candidato del Pd, Giachetti: «Dovrebbe essere più vivace sulla campagna romana, mentre Meloni, Marchini e Raggi sono più attivi sulla Capitale».

Quale sia il reale peso di mister Emergenze non è dato sapere ma in ambienti azzurri si sostiene che non vada poi così male e che il tasso di gradimento dei romani superi la doppia cifra: «È oltre il 10 per cento», assicurano. Di certo, però, Meloni sembra essere più forte e una decisione definitiva andrà presa in fretta. Berlusconi non si muove di un millimetro e lo stesso ex capo della Protezione civile fa capire di non aver alcuna intenzione di fare un passo indietro: «Si danno numeri tanto per darli e per cercare di orientare l'opinione pubblica; sappiamo che non sono i veri numeri». E ancora: «I sondaggi sono commissionati da diverse strutture, da diversi partiti ma per quel che mi riguarda non mi interessano: io mi occupo dei sondaggi della gente, giro per le periferie di Roma vedendo quali sono i problemi e i disagi. La gente mi dice che non vuole più votare un politico e che io sono un tecnico e devo dare risposte ai problemi dei romani». Una sua sosta ai box? «È una barzelletta che non interessa più a nessuno».

Una linea, questa, concordata col leader di Forza Italia. Una decisione anche formale, però, va presa. E la dead line sarà domani perché la Meloni dovrà presentare i suoi candidati nei municipi. E proprio da Fratelli d'Italia, per bocca di La Russa, arriva forse l'ultima mano tesa al Cavaliere: «Sono certo che Berlusconi ci penserà. L'unico elemento sbagliato nelle valutazioni di questi giorni è quello che dice che Berlusconi verrebbe sfregiato se scegliesse la Meloni. La sua leadership non verrebbe certo colpita».

Toni decisamente soft anche da Salvini: «Io ritengo che Berlusconi abbia fatto tanto - dice il capo della Lega -. E che Berlusconi in politica estera valga 10 volte Renzi. Sarà lui a decidere come accompagnare il cambiamento che verrà.

Quando Renzi andrà a casa l'anno prossimo, è chiaro che un 40enne non potrà essere sfidato da uno che di anni ne ha quasi 80. Ma le idee di Berlusconi sono ancora un patrimonio».

Un bel riconoscimento; sarà sufficiente per l'ex premier? Per ora Berlusconi non si muove e convoca i suoi a palazzo Grazioli per una cena a notte inoltrata.

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