In ginocchio dal milite ignoto: l'omaggio di Crosetto e la discontinuità

Si è presentato davanti al sacello del milite ignoto, il fante caduto nella guerra del '15-'18 e si è inginocchiato: mai nessun ministro della Difesa l'aveva fatto prima di lui

In ginocchio dal milite ignoto: l'omaggio di Crosetto e la discontinuità

Il rispetto delle istituzioni è uno dei pilastri del neo-insediato governo Meloni. Il presidente del Consiglio l'ha detto e ribadito in più di un'occasione e i suoi ministri hanno sposato la causa. Anche questo è un segnale di discontinuità con i governi di sinistra che hanno preceduto l'esecutivo a guida Fratelli d'Italia, forse uno dei più forti.

A memoria, non era mai accaduto che un ministro della Difesa salisse sull'Altare della Patria e si inginocchiasse spontaneamente davanti al sacrario nel quale riposano le spoglie del milite ignoto. Guido Crosetto, che la sinistra continua a screditare, l'ha fatto. Ma non è stato tanto il gesto a dare nell'occhio, quanto la sua naturalezza, il senso di rispetto che è trasparito nel momento in cui il ministro ha reso omaggio a uno dei tanti soldati, elevato al rango di simbolo, che sono caduti nel corso della Prima guerra mondiale.

Quel giovane senza nome, che ne rappresenta decine di migliaia, molti dei quali non hanno mai fatto ritorno a casa, nemmeno dentro una bara, è il simbolo di una generazione di eroi che hanno dato la loro vita per la Patria. Quei soldati, mandati in guerra con pochi armamenti e senza addestramento, hanno contribuito a "fare l'Italia", proteggendola. Ne hanno difeso i confini, hanno spesso sacrificato la propria gioventù nel nome di un ideale alto. Quegli ideali che oggi sono andati dimenticati.

Inginocchiarsi davanti a quel militare significa rendere omaggio e ringraziare tutti gli uomini e le donne caduti in battaglia in ogni tempo, grazie ai quali oggi l'Italia è lo Stato democratico e civile di cui possiamo godere. Che un ministro si inginocchi davanti al sacello di un fante semplice morto in guerra è un messaggio forte, è un segnale di ritrovato onore per la Patria e di umiltà.

Un gesto non dovuto, non richiesto e non previsto dal protocollo, che Guido Crosetto ha comunque voluto fare per tracciare la nuova rotta. "L'omaggio del ministro della Difesa al Milite ignoto dimostra quanto creda nel ruolo che ricopre. Un gesto simile non ricordo di averlo mai visto.

Il governo ha scelto la persona giusta per gestire un Ministero così difficile, perché garantisce la sicurezza sia nazionale che internazionale", dichiara in una nota Davide Satta, segretario generale aggiunto dell'Unione sindacale italiana carabinieri.

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