Giorgetti: "La manovra si può cambiare ma il Parlamento faccia quadrare i conti"

Il ministro replica alle richieste di Tajani su banche e dividendi

Giorgetti: "La manovra si può cambiare ma il Parlamento faccia quadrare i conti"
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Alla vigilia della settimana in cui in Senato partirà la sessione di bilancio, la maggioranza cerca di individuare le possibili soluzioni per sciogliere le controversie. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha difeso l'impianto della manovra. "Sono vecchio del mestiere e so che tutte le volte che c'è la presentazione della legge di Bilancio c'è qualcuno che è contento e qualcuno che è scontento. Poi c'è il Parlamento, ci sono due mesi di discussioni in cui si possono fare i miglioramenti e cambiamenti, l'importante è che si tenga l'impalcatura complessiva e la quadratura dei conti", ha sottolineato.

"Erano abituati a fare manovre pesanti, una manovra leggera mi sembra che sia un grande successo o no? È la prima volta che non si fa una manovra correttiva da quando io sono in Parlamento, e ci sono da 29 anni", ha aggiunto puntualizzando che "le dinamiche delle entrate ci permettono di tagliare l'Irpef".

Anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha riconosciuto che "la manovra va nella giusta direzione, nel suo complesso è positiva, ma ha delle cose da migliorare, non c'è nulla di irrimediabile". Si aiuta il ceto medio, "era fondamentale l'abbassamento dell'Irpef, dal 35 a 33%", ha aggiunto citando anche l'intervento sui salari più bassi e gli investimenti in sanità. Ma non bisogna danneggiare i mercati. "Ho cercato di fare in modo che né le assicurazioni né le banche fossero considerate mucche da mungere o i peggiori nemici della società ai quali bisognava estorcere soldi", ha rimarcato. La metafora ha animato il dibattito in maggioranza. Il ministro degli Affari Ue Tommaso Foti ha replicato ricordando che "nemmeno i cittadini sono mucche da mungere, nessuno è una mucca da mungere" e osserva come "questa manovra non tassa gli extraprofitti", pur ritenendo legittima la richiesta che settori che hanno realizzato utili importanti contribuiscano.

Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, ha sottolineato l'unità della coalizione sulle scelte effettuate. "Nessuno del centrodestra pensa che le banche e le assicurazioni siano mucche da mungere, ha detto ricordando a Tajani che "nel vertice che abbiamo fatto lui ha condiviso ogni provvedimento che abbiamo deciso: no alla tassa sugli extraprofitti, sì ai contributi così come sono stati puntualmente definiti nella legge di Bilancio". Tajani ironizza poi sul leader moderato: "Lupi è un po' Pinocchio, ma lo perdono. Perché ha detto che io sapevo tutto e io non sapevo nulla".

Dal mondo delle imprese e delle assicurazioni arrivano richieste di equilibrio e correzioni. Giovanni Liverani, presidente Ania, ha ribadito la disponibilità a collaborare delle assicurazioni "purché la richiesta sia proporzionata, equa e ragionevole", mentre Confindustria individua tre nodi da risolvere: la tassazione sui dividendi, le regole di compensazione dei crediti d'imposta e la proroga del fondo di garanzia per le Pmi. Il presidente Emanuele Orsini chiede una "visione almeno a tre anni" e avverte che servono misure che favoriscano la patrimonializzazione e gli investimenti.

In questo contesto l'Ufficio parlamentare di bilancio segnala una congiuntura debole: per il terzo trimestre il Pil è sostanzialmente

invariato e la crescita per il 2025 resta stimata attorno allo 0,5%, con rischi legati al contesto internazionale. iI salari in termini reali, ha concluso, restano ancora nettamente inferiori ai valori medi del 2020 (-8,8%).

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