Giorgetti: "Stabilità e rigore le chiavi per attrarre investimenti"

Il ministro rivendica i progressi sui conti ma Comuni e Regioni chiedono risorse. E i consumi languono

Giorgetti: "Stabilità e rigore le chiavi per attrarre investimenti"
00:00 00:00

Stabilità e fiducia come carte vincenti per attrarre investimenti, ma anche la necessità di mantenere i conti pubblici sotto controllo per non compromettere la credibilità del Paese. È il messaggio lanciato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti (in foto), intervenuto in videocollegamento con l'evento Selecting Italy a Trieste, in un momento in cui la legge di Bilancio è sotto la lente degli enti locali.

"Aumentare la spesa pubblica non è un sicuro viatico per far crescere gli investimenti - ha avvertito Giorgetti - al contrario, una spesa pubblica fuori controllo diventa un fattore inibitore per gli investitori perché frena la fiducia in un Paese. Chi ha scelto l'Italia in questi anni lo ha fatto anche per il valore della stabilità, quella governativa e quella finanziaria". Il titolare di via XX Settembre ha rivendicato come "in tre anni l'Italia abbia ridotto il deficit di cinque punti e mezzo, abbassato lo spread da 236 a 75 punti base ed è tornata a registrare avanzi primari". Nel suo intervento Giorgetti ha ricordato che per gli investimenti "abbiamo proposto al Parlamento di stanziare in tre anni oltre nove miliardi". I numeri, ha sottolineato, sembrano incoraggiare. "Nel 2024, secondo il Financial Times, le spese relative a nuovi progetti hanno toccato i 35 miliardi, superando Francia, Germania e Spagna. E nella prima parte del 2025 i flussi risultano ulteriormente in crescita".

Mentre il ministro ribadisce la necessità di "tenere la barra dritta" sui conti, nelle audizioni sulla manovra in Senato Comuni e Regioni lanciano l'allarme. I rappresentanti degli enti locali denunciano il rischio di conti in rosso e di tagli ai servizi, soprattutto per l'inserimento nella legge di Bilancio dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. "Si vede chiaramente dai numeri - ha detto il presidente dell'Anci Gaetano Manfredi - le risorse trasferite non sono in grado di garantire gli obiettivi di servizio, tanto che i Comuni sono costretti a finanziarli sempre di più con risorse proprie. Chiediamo che queste norme siano stralciate". Gli fa eco Marco Alparone, coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni: "Non si può pensare che i Lep possano essere garantiti con i contributi regionali, li deve garantire il governo".

Intanto, l'attenzione dei partiti di maggioranza si concentra sulle proposte di correzione: dalla rottamazione agli affitti brevi per la Lega, alla tassazione dei dividendi (si pensa a un credito d'imposta per compensare le perdite). Sul sostegno alla casa Forza Italia ha già aperto un confronto con il Mef. Possibili ritocchi sono attesi anche sull'Irap e sulla partecipazione dei lavoratori alle imprese, tema su cui la Cisl annuncia una manifestazione a Roma il 13 dicembre per il "Patto per la responsabilità".

Sul fronte dell'economia reale, però, i dati diffusi dall'Istat delineano un quadro di consumi ancora debole. A settembre le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,5% rispetto ad agosto, sia in valore che in volume. La flessione riguarda tanto i beni alimentari (-0,4% in valore e -0,5% in volume) quanto quelli non alimentari (-0,5% e -0,6%). Su base annua si registra un lieve aumento in valore (+0,5%) ma una riduzione dell'1,4% in volume, segno che la spesa delle famiglie resta compressa.

Secondo Confcommercio, "anche a settembre la domanda di beni da parte delle famiglie ha continuato a mostrare gravi segnali di debolezza", mentre Federdistribuzione chiede che "il rilancio dei consumi interni torni al centro dell'agenda politica".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica