Politica

Conte ora è stretto tra due fuochi: ecco cosa rischia davvero

Da una parte Virginia Raggi si appresta a guidare la corrente degli anti-contiani, dall'altra proprio tra i contiani è iniziata la lotta di potere per un posto in segreteria

Conte ora è stretto tra due fuochi: ecco cosa rischia davvero

Mentre gli analisti politici sono ancora intenti ad analizzare il tonfo elettorale del M5S, dentro i Cinquestelle sono già ripartite le lotte intestine e, a farne le spese, è Giuseppe Conte.

Il leader dei pentastellati, una volta chiusa la partita delle Comunali, dovrà pensare a completare la segreteria politica e tra i contiani è già partita una lotta per i posti di potere a disposizione. Un grillino di primo pelo riferisce a ilGiornale.it, rigorosamente sotto anonimato, che “già un secondo dopo aver votato Conte come presidente del movimento è partita la rissa per entrare in segreteria". "Vari colleghi, o meglio colleghe, che si sentono in ombra vogliono a tutti i costi ricoprire quel ruolo per avere visibilità", continua la nostra fonte che aggiunge: "Un dualismo è sicuramente quello tra Azzolina e Todde, ma quest'ultima non gode di buona fama per ora". A confermare quest'ultima tesi è un grillino contiano: "Todde si sta allargando troppo, sembra voglia monopolizzare l'attenzione di Conte e cerca di toglierci spazio e visibilità”. E ancora: “Todde non è nemmeno stata eletta. La conoscevo come una persona umile ma si atteggia a star, quello che non ha capito è che altri sono molto più vicini a Conte. Poi, certo, starà a lui decidere di chi circondarsi, e quando fare questo passo. Intanto lui – conclude la nostra fonte- continua a temporeggiare, ma qui già c'è gente pronta a rivoltarglisi contro". Alessandra Todde, viceministro allo Sviluppo economico, infatti, si è subito precipitata a fare il suo endorsement a favore del candidato sindaco del centrosinistra a Roma: “Non sono romana, non voto a Roma, quindi il mio giudizio non è da cittadina. Ma ho lavorato molto bene durante il Conte-2 con Roberto Gualtieri ministro e ne ho apprezzato la professionalità e lo spessore. Quindi credo si capisca chi sceglierei come sindaco". Una dichiarazione volta a cercare di far ancora più breccia nel cuore del neo-leader del Movimento che, è inutile nasconderlo, batte per Gualtieri.

Ed è proprio dalla Capitale che Virginia Raggi, membro di quel comitato di garanzia che ha il compito di fare da contraltare proprio alla figura del presidente, si appresta a dar vita alla sua corrente anti-contiana. Se, infatti, a poche ore dalla chiusura dei seggi, la Raggi si è affrettata a dichiarare che non avrebbe dato indicazioni di voto, oggi ha fatto trapelare di voler incontrare sia Roberto Gualtieri sia Enrico Michetti. “Il voto è libero, i voti non sono pacchetti da spostare e i cittadini non sono mandrie da portare al pascolo”, aveva detto lunedì, ma il feeling con il candidato di centrodestra sembra più palpabile. “Un caffè con Virginia Raggi? Mi ha chiamato per farmi i complimenti per l'ottimo risultato raggiunto. Nella cordialità, è chiaro per me un caffè è importante per capire anche lo stato dell'arte, se ci sarà una successione. Cioè capire i fascicoli importanti, le cose su cui stava lavorando e, comunque, massimo rispetto per chi ha amministrato", ha dichiarato Michetti.

La Raggi, al netto delle dichiarazioni ufficiali, si è sentita poco supportata da Conte (che avrebbe preferito sostenere Nicola Zingaretti quale candidato sindaco dei giallorossi a Roma) e, ora, si prepara a compiere una serie di sgambetti per far traballare la leadership di Conte dentro il M5S.

Commenti