Una donna impaurita, una giustizia impacciata. Una giustizia che ha le armi spuntate, perché la violenza sessuale è stata denunciata fuori tempo massimo, come ha rilevato il Tribunale del riesame, ma una giustizia che, a quanto si capisce, si è pure complicata la vita e ora corre ai ripari come può. Con il fiatone e soprattutto con lui, il presunto violentatore, l' autore di un reato odioso, che per fortuna non è completamente libero ma ai domiciliari solo perché l'hanno acciuffato per la coda in un procedimento parallelo per stalking. È proprio questo il punto che l'opinione pubblica vorrebbe afferrare: se la dottoressa ha scoperto il coraggio in ritardo per lo stupro, ma in tempo per chiedere comunque la punizione del colpevole, perchè il procuratore di Bari scopre solo ora i reati cui agganciarsi per fermare il criminale? Sembra una vicenda intricata e tecnica, ma forse il buonsenso può aiutare a renderla più semplice. C'è stata, secondo la procura di Bari, una violenza sessuale, ma ci dice il capo dell'ufficio Giuseppe Volpe, ci sono stati anche lo stalking, la violenza privata, le minacce e la violazione di domicilio. In attesa di conoscere oggi i dettagli di un copione che non è chiarissimo, si intuisce che si porterà in cassazione la carta di questi illeciti, perseguibili d'ufficio, per rispedire in cella lo spregevole individuo. Perfetto, ma per quanto ne sappiamo la giustizia non è un gioco di prestigio anche se talvolta c'è bisogno di escamotage per risolvere casi aggrovigliati e per recuperare ritardi e inadempienze. Dunque, se le parole dei magistrati sono state riportate correttamente, la procura ha aperto due procedimenti: uno per stalking, più violenza privata, minacce e violazione di domicilio, l'altro per lo stupro. Il primo è andato avanti, il secondo si è arenato, ora si cerca di incrociarli per uscire da una situazione imbarazzante. Lo stalking però è un campanello d'allarme e forse sarebbe stato più razionale infilare tutte le contestazioni nello stesso faldone.
Non si tratta di polemizzare, ma di garantire una risposta forte che dia sicurezza a una comunità disorientata e nello stesso tempo offra un appiglio certo alla vittima passata tra umiliazioni e angosce indicibili. Questo minuetto in due tempi, per quanto animato da buoni propositi, non la aiuta a voltare pagina.
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