RomaL'allarme sulla crisi del Sud, certificata dall'ultimo rapporto Svimez, ha avuto tra gli altri effetti quello di riesumare la Cassa per il Mezzogiorno o quantomeno di creare un ministero ad hoc. In tanti ora si sbracciano per dire che c'è bisogno di un piano. C'è la necessità di una regia capace di monitorare e investire per adeguare il Mezzogiorno al resto d'Italia e fare sì che la sua crisi non sia una crisi cronica. A iniziare dal ministro per lo Sviluppo, Federica Guidi, che ieri annunciava un piano «straordinario» che impegni risorse per 70/80 miliardi di euro nel prossimo decennio. «I grandi investimenti - spiega il ministro, intervistata da Repubblica - muovono Pil e posti di lavoro e sono la condizione per creare quel substrato che serve oggi in qualunque economia moderna evoluta». La Guidi suggerisce di dargli come definizione quello di un «Piano Marshall» per il Sud, che parta proprio dalle infrastrutture. «Così - dice - si creeranno posti di lavoro e condizioni per il rilancio». L'idea di un ministero per il Sud piace a molti. Tra i primi ad applaudire Pino Pisicchio, presidente del Gruppo misto alla Camera dei deputati, e Marcello Pittella, governatore della Basilicata. Quest'ultimo si mostra d'accordo anche con l'idea del governatore pugliese Michele Emiliano che auspica la nascita di un coordinamento tra le regioni meridionali per fare gioco di squadra.
La reazione sbrigativa di Renzi («basta ai piagnistei») dopo il rapporto Svimez ha comunque fatto incendiare il dibattito. Il più deluso di tutti è Roberto Saviano: «Mi addolora che raccontare la tragica situazione del Sud sia così facilmente definito “piagnisteo”. Questo è un urlo di dolore». Di parere opposto la Lega Nord. Il governatore lombardo Roberto Maroni è stato il primo a bocciare il piano Marshall proposto dalla Guidi. «Basta di usare i nostri soldi senza costrutto!» ha tuonato il governatore. Seguito a ruota dalle reprimende del segretario Matteo Salvini. Andrea Cuzzocrea, presidente di Confindustria Calabria, si chiede: «Qualcuno sa che fine a fine ha fatto il ministero della Coesione? Dall'uscita di Delrio non se ne è fatto più nulla. E l'agenzia che doveva funzionare come cabina di regia? Che fine ha fatto?».
Anche Stefano Fassina (ex Pd) boccia Renzi («la sua è solo propaganda»), d'accordo con il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale della Campania Armando Cesaro: «Renzi ripassi la storia dall'unità ad oggi e rifletta sul contributo di sangue versato dal Sud per fare l'Italia.
Chjieda scusa ai meridionali» mentre in controtendenza va il senatore Antonio Gentile (Ncd) che chiede che vengano tolte alle Regioni le gestioni dei fondi comunitari, perché - dice - si perdono diversi miliardi ogni anno per evidente incapacità di spesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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